DOLORE REGOLATO DA SOTTOTIPI DI RECETTORI GABA-A

 

 

BM&L-Italia segue con attenzione gli sviluppi della ricerca nel campo della neurofarmacologia del dolore e non di rado ha testimoniato questo impegno con pubblicazioni su questo sito web (Note e Notizie 24-06-06 Dolore: nuovi farmaci e nuovi problemi; Dibattito: I nuovi farmaci nella terapia del dolore – luglio 2006; Note e Notizie 03-06-06 Dolore: TRPA1 come mediatore comune; per un’introduzione alle nozioni classiche di farmacoterapia del dolore si veda: In Corso – Farmaci e meccanismi nella terapia del dolore)[1], rimane tuttavia difficile tenere il passo della ricerca e rendere conto dello stato di avanzamento delle conoscenze, perché la vastità del campo e il gran numero di lavori pubblicati ogni settimana sull’argomento richiederebbero uno staff di recensori dedicati unicamente a questo settore. Non avendo materialmente il tempo di leggere tutto quanto si pubblica ai più alti livelli e trovando difficile la scelta di un lavoro esemplare per l’interesse generale dei risultati, spesso la commissione dei recensori ha dubbi sugli studi da proporre e non di rado decide di rinunciare.

Nel caso del lavoro che qui presento, invece, non vi sono stati molti dubbi, per il suo evidente rilievo che lo ha posto su un piano diverso rispetto agli altri che sono pervenuti alla nostra attenzione di recente.

Le malattie infiammatorie e i danni neuropatici sono spesso accompagnati da dolore cronico grave che può divenire resistente ai trattamenti analgesici convenzionali, per questo oggi si esplorano molte vie alternative -come si può rilevare dalla lettura del dibattito più sopra citato- fra le quali ha recentemente assunto notevole rilievo l’interferenza con l’attività GABA-ergica.

E’ noto che, sebbene i neuroni inibitori GABA-ergici controllino la trasmissione dei segnali nocicettivi periferici alle più alte strutture del sistema nervoso centrale, l’impiego di farmaci agonisti recettoriali GABA-A sistemici come le benzodiazepine -usate come ansiolitici, sedativi ed anticonvulsivanti- non ha effetto analgesico. Ora, Knabl e collaboratori hanno dimostrato che l’effetto terapeutico del dolore si può ottenere mediante un’azione su specifici sottotipi di recettori GABA-A (Knabl J., et al. Reversal of pathological pain through specific spinal GABAA receptor subtypes. Nature 451, 330-334, 2008).

Questo studio identifica recettori GABA-A contenenti subunità α2 e α3 come componenti cruciali del controllo spinale del dolore e fornisce una base razionale per lo sviluppo di modulatori specifici per un sottotipo di recettori GABA-A, come nuova potenziale classe di farmaci nel trattamento del dolore cronico.

Naturalmente, si attende il vaglio della sperimentazione clinica per un giudizio definitivo su questa nuova possibilità terapeutica.

 

Ludovica R. Poggi

BM&L-Marzo 2008

www.brainmindlife.org

 



[1] Le note in cui sono recensite ricerche che riguardano il dolore sono numerose e riferiscono di tante nuove acquisizioni, come la regolazione di un recettore oppioide da parte dell’estradiolo, l’azione antalgica di una proteina sinaptica, la mediazione da parte del sistema oppioide dell’analgesia da placebo, e di vari studi fMRI delle aree cerebrali che mediano la percezione delle sensazioni dolorose; pertanto, si invitano i visitatori del sito a scorrere l’elenco delle “NOTE E NOTIZIE” per selezionare quelle che ritengono di maggiore interesse.