IL DOLORE SI RIDUCE SE SI RITIENE DI POTERLO CONTROLLARE

 

 

Le ricerche che hanno per oggetto il dolore sono davvero innumerevoli, ma solo poche sono condotte in vivo su volontari umani. A questo novero ristretto appartiene lo studio di T. V. Salomons e collaboratori (Perceived controllability modulates neural responses to pain. J. Neurosci. 24, 7199-7203, 2004) che, impiegando la tecnica della Risonanza Magnetica Funzionale, hanno valutato l’attivazione della corteccia insulare, della corteccia somato-sensoriale secondaria e della corteccia anteriore del giro del cingolo, in soggetti sottoposti a stimoli dolorosi di natura termica.

Gli stessi stimoli algici venivano somministrati in due diverse condizioni: nella prima i soggetti erano indotti a ritenere di poter controllare la causa delle sensazioni, nella seconda, no. Quando il dolore appariva incontrollabile si poteva osservare un grado di attivazione maggiore, in particolare, nell’Insula (di Reil) anteriore destra e nell’area dorso-caudale della corteccia anteriore del giro del cingolo.

BM&L-Italia si è occupata dell’argomento “dolore” in varie occasioni (vedi ad es. Definita la base recettoriale dell’ipersensibilità al dolore dei neonati, in Note e Notizie del 12-03-03; Dolore: a Siena nasce la prima scuola europea, in Note e Notizie del 29-10-03 ed anche G. Perrella, N. Cardon, D. Richmond & G. Rossi, Percezione ed Intensità, coscienza e qualità del dolore. BM&L-Ricerche 2, 13-28, 2003. Ed anche l’edizione del 2001 de L’Esperienza del Dolore di Giuseppe Perrella e, ancora, nella definizione del dolore e nelle indicazioni bibliografiche essenziali proposte sulla nostra home page), perché da un punto di vista neurofisiologico il dolore interessa tutti i livelli ed i comparti del sistema nervoso e, da un punto di vista umano, costituisce un’esperienza di cruciale importanza sia nella storia individuale sia in quella collettiva.

       

BM&L-Ottobre 2004