LA VARENICLINA COMBATTE FUMO E ALCOOL

 

 

L’abuso compulsivo di sostanze psicotrope, caratterizzato dall’innalzamento della soglia di effetto e dal desiderio urgente di assunzione, ha la sua base in numerosi processi molecolari, cellulari e sistemici, solo in parte conosciuti. Le trattazioni non specialistiche tendono a caratterizzare e a distinguere fra loro i singoli composti in base ai siti d’azione più studiati, rischiando di ingenerare la convinzione di una netta separazione e di una schematica semplicità. Al contrario, la ricerca sugli effetti e le azioni delle sostanze psicotrope, presa nel suo complesso, sta rivelando l’esistenza di molte zone d’ombra e di elementi comuni fra molecole diverse. E’ il caso della nicotina e dell’alcool etilico, che hanno meccanismi d’azione ed effetti principali molto diversi, ma presentano ancora molti interrogativi e qualche punto di contatto (sull’alcool si vedano due nostre note dello scorso anno, nella seconda delle quali sono sintetizzate in nove punti le principali azioni ed alterazioni indotte dall’alcool nel cervello: Note e Notizie 23-09-06 Alcool e serotonina: una nuova traccia per l'alcolismo; Note e Notizie 30-09-06 Alcool e serotonina: il rischio di una sopravvalutazione).

La vareniclina, un agonista parziale dei recettori nicotinici dell’acetilcolina α4β2, può essere d’aiuto nello smettere di fumare; recentemente è stato dimostrato che l’alcool etilico può agire sulle vie del sistema a ricompensa mediante i recettori nicotinici dell’acetilcolina. Steensland e collaboratori hanno studiato gli effetti della vareniclina sul consumo di etanolo nel ratto, impiegando 3 diversi modelli sperimentali (Steensland P., et al. Varenicline, an α4β2 nicotinic acetylcholine receptor partial agonist, selectively decreases ethanol consumption and seeking. Proc. Natl Acad. Sci. USA. 104, 12518-12523, 2007).

I roditori trattati per vari mesi con la molecola impiegata per vincere il vizio del fumo, alle dosi in grado di ridurre l’effetto ricompensa della nicotina, presentavano una netta riduzione del consumo di alcool etilico. Da notare che in nessuno dei paradigmi sperimentali impiegati, la molecola portava alla ridotta ricerca ed assunzione di saccarosio o acqua; ossia risultava evidente la sua azione selettiva e non diretta ai meccanismi della motivazione.

Se questi risultati troveranno conferma, visto il profilo farmacologico della vareniclina, che induce solo lievi ed incostanti effetti collaterali ed è ritenuta scevra da rischi tossici a dosi terapeutiche, se ne potrà ipotizzare l’impiego nella dipendenza da alcool.

 

Roberto Colonna

BM&L-Novembre 2007

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