IMPORTANTE PROGRESSO PER LA SLA

 

 

Descritta per la prima volta nel 1869 da Jean Martin Charcot, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è la più comune malattia del motoneurone dell’età adulta, caratterizzata dalla degenerazione di neuroni del midollo spinale, del tronco encefalico e della corteccia, con una sintomatologia motoria ingravescente complicata da spasticità ed evolvente in una progressiva perdita delle abilità di moto e di comunicazione verbale, che culmina nella compromissione delle funzioni vitali. Detta malattia di Lou Gehrig dal nome del campione di baseball che ne fu affetto, oggi è distinta in varie forme, ma permane il dato epidemiologico di una proporzione di sportivi colpiti superiore alla media della popolazione generale.

Lo scorso 29 agosto è stato pubblicato un lavoro che può costituire un punto di svolta decisivo per la ricerca su questa malattia (Dimos J. T., et al. Induced pluripotent stem cells generated from patients with ALS can be differentiated into motor neurons. Science 321, 1218-1221, 2008).

Come accade anche per le altre malattie degenerative del sistema nervoso centrale, lo studio delle cause e dei meccanismi molecolari della SLA non si è potuto avvalere del prelievo diretto dal paziente delle cellule alterate, ma questo ostacolo sembra essere stato aggirato da Kevin Eggan e il suo gruppo di ricerca dell’Harvard Stem Cells Institute, Stowers Medical Institute, Department of Stem Cell and Regenerative Biology, Harvard University, Cambridge (Massachusetts, USA). I ricercatori hanno prelevato direttamente da una donna di 82 anni affetta da una forma di SLA familiare, cellule della pelle che hanno trasformato mediante viral gene delivery in cellule stem pluripotenti indotte (iPS). Sebbene di recente siano stati riprogrammati fibroblasti trasformandoli in cellule pluripotenti, nulla si sapeva circa la possibilità di ottenere iPS direttamente da pazienti anziani con malattie croniche. La produzione di tali elementi cellulari indifferenziati apre numerose prospettive quali la costruzione di modelli patologici, la scoperta di farmaci e la terapia cellulare con l’impianto autologo di cellule trattate.

Eggan, con Dimos e gli altri colleghi, ha poi diretto con successo queste iPS, che possiedono proprietà delle cellule embrionarie, verso la differenziazione in motoneuroni, ottenendo in tal modo una quantità sufficiente per lo studio in vitro delle cellule nervose portatrici della mutazione patologica e distrutte nella SLA.

Kevin Eggan ha dichiarato al riguardo: “Nessuno mai è riuscito ad isolare questi neuroni da un paziente e a farli crescere su una piastra. Ora noi possiamo fare quantità illimitate di cellule che muoiono in questa malattia spaventosa […], studiare questi neuroni in una piastra di laboratorio e comprendere ciò che sta accadendo.” (Independent).

Valerie Estess, dell’organizzazione non-profit “Project ALS”, ha commentato: “Questa è una scoperta fondamentale. Per la prima volta i ricercatori saranno in grado di osservare le cellule della SLA al microscopio e vedere perché muoiono.” (Telegraph).

Kathrin Plath, ricercatrice nel campo delle cellule staminali dell’Università della California a Los Angeles, da studiosa indipendente in quanto non ha partecipato allo studio di Eggan ha ugualmente espresso grande apprezzamento per il risultato: “…un importante passo che dovrebbe consentire lo sviluppo di interventi sperimentali e terapeutici per questa malattia.” (Los Angeles Times).

Il comprensibile entusiasmo che ha suscitato nei ricercatori la differenziazione in motoneuroni di cellule portatrici della mutazione genica provenienti da una persona affetta, non deve farci dimenticare che la strada da percorrere è ancora lunga e, intanto, resta da vedere se le cellule in coltura ad Harvard degenereranno come quelle del tessuto nervoso dell’organismo vivente del paziente.

In conclusione, vogliamo ricordare le principali note che BM&L ha dedicato all’argomento e che possono bene integrare, come aggiornamenti, le trattazioni d’uso accademico:

Note e Notizie 15-09-07 SOD1 SENZA METALLI FORMA OLIGOMERI CHE CAUSANO LA SLA (recensisce due lavori di grande interesse per la patogenesi delle forme familiari di SLA, nei quali si dimostra che le forme senza metalli di SOD1 causano le aggregazioni tossiche per i neuroni di moto).

Note e Notizie 05-05-07 SLA, LA MALATTIA DI NUVOLI, WELBY E COSCIONI (tratta tutti i principali aspetti medici della malattia ed alcuni nodi della ricerca; affronta il problema del rapporto con le attività sportive, ritornato d’attualità con la diagnosi di SLA ricevuta da Stefano Borgonovo, ex-calciatore ed allenatore).

Note e Notizie 22-07-06 NELLA SLA EREDITARIA INSORGENZA E PROGRESSIONE SONO DISTINTE (recensisce un lavoro che dimostra il legame dell’insorgenza della SLA congenita con l’espressione di SOD1 da parte dei motoneuroni e della progressione con l’espressione dello stesso enzima da parte della microglia).

Note e Notizie 21-01-06 SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA: UN NUOVO MODELLO DI PATOGENESI (recensisce un lavoro che dimostra il legame di SOD1 mutata alla cromogranina e propone un modello di patogenesi basato sulla tossicità dei mutanti secreti di SOD1).

 

Si invita a scorrere l’elenco delle “Note e Notizie” per le altre note di argomento correlato.

 

Giovanni Rossi

BM&L-Settembre 2008

www.brainmindlife.org

 

 

[Tipologia del testo: COMMENTO]