NELLA SLA EREDITARIA INSORGENZA E PROGRESSIONE SONO DISTINTE

 

 

La grave patologia neurodegenerativa che va sotto il nome di sclerosi laterale amiotrofica (SLA) o malattia di Lou Gehrig, dal nome del celebre giocatore americano di baseball che ne fu colpito, è attualmente ritenuta la più frequente malattia del motoneurone nell’età adulta e, sebbene si conosca da 135 anni, ossia dalla sua prima descrizione ad opera Charcot, ancora non si è riusciti a stabilirne l’esatta patogenesi.

C’è accordo generale sull’importanza nell’insorgenza di forme ereditarie delle mutazioni del gene della superossido dismutasi (SOD1), in grado di determinare lo sviluppo di specifici processi che possono avere importanza decisiva nella genesi della patologia (Note e Notizie 21-01-06 Sclerosi laterale amiotrofica: un nuovo modello di patogenesi), tuttavia sarà necessario rispondere ancora a numerosi interrogativi prima di tracciare un quadro generale del modo in cui la proteina mutata determina il danno.

Una ricerca di Boilée e colleghi dimostra che l’avvio e la progressione della malattia costituiscono due fasi distinte caratterizzate da processi diversi (Onset and progression in inherited ALS determined by motoneurons and microglia. Science 312, 1389-1392, 2006).

Nei modelli animali di SLA, l’evento-chiave della fase iniziale sembra essere costituito dall’espressione di SOD1 nei motoneuroni, mentre la progressione della malattia sembra dovuta all’espressione di SOD1 nella microglia.

E’ difficile valutare l’esatta portata di questo risultato, in assenza di uno schema generale degli eventi-chiave nell’etiopatogenesi, basti pensare che altri geni sono stati messi in relazione con la SLA, fra cui ALS2, e che le altre piste battute dalla ricerca, quali quelle che hanno per oggetto neurofilamenti anomali che strangolano gli assoni, aggregati intracellulari, impropria gestione del glutammato sinaptico rilasciato nei dendriti dei motoneuroni superiori e inferiori, propongono ciascuna la focalizzazione dell’attenzione su un diverso aspetto dell’espressione patologica che, in assenza di dati completi, si è tentati di considerare di prioritaria importanza.

 

Roberto Colonna

BM&L-Luglio 2006

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