NEUROGENESI INDOTTA DA FERORMONI MASCHILI

 

 

Centinaia di siti internet e di spamming e-mails offrono profumi contenenti ferormoni che, a loro dire, renderebbero ogni uomo irresistibile alle donne. L’opinione pubblica, in tutto il mondo, è molto severa sulla vendita di questi prodotti, non tanto perché se ne metta in dubbio l’efficacia, quanto perché si ritiene e si spera che le femmine della nostra specie, per scegliere un partner, abbiano ben altri principi e criteri che un desiderio sessuale indiscriminato, indotto per inalazione. E’ certo che sulle femmine di topo e ratto, che non si fanno troppi problemi morali e culturali, l’azione dei ferormoni maschili funge da vero e proprio condizionamento, influenzando non solo il comportamento riproduttivo, ma anche alcune funzioni cerebrali come la memoria sociale.

Proprio quest’influenza sulle funzioni cognitive dei roditori ha attratto l’attenzione di molti ricercatori, che hanno provato ad indagare tutte le conseguenze fisiologiche della stimolazione, attraverso i recettori specifici, da parte dei messaggeri interindividuali legati al sesso.

La memoria sociale e il comportamento riproduttivo sono mediati dal bulbo olfattivo e dall’ippocampo, due regioni in cui si verifica neurogenesi nel cervello adulto: Mak e i suoi collaboratori della Facoltà di Medicina dell’Università di Calgary (Canada), hanno ipotizzato e riscontrato che nel cervello di femmine di topo adulto i ferormoni di maschi dominanti inducono neurogenesi (Mak G. K. et al. Male pheromone-stimulated neurogenesis in the adult female brain: possible role in mating behaviour. Nature Neuroscience 10 (8), 1003-1011, 2007).

I ricercatori hanno esposto per 7 giorni ad effetti letterecci di maschi dominanti, femmine di topo iniettate con 5-bromodeossiuridina (BrdU) per marcare le cellule nervose neoprodotte nel loro cervello. Nel cervello delle topoline è stato rilevato un incremento di cellule neoprodotte nella zona subventricolare (SVZ), dove nascono i progenitori che migrano al bulbo olfattivo, e nel giro dentato dell’ippocampo, area in cui la neurogenesi sostiene la formazione di nuove memorie. L’esposizione nelle stesse condizioni a materiali intrisi di escreti e secreti di maschi castrati, le cui urine non contengono ferormoni, non ha prodotto effetti neurogenetici.

Per la produzione di nuovi neuroni, è risultata necessaria l’integrità dell’epitelio olfattivo delle femmine, confermando la mediazione da parte dei recettori per i ferormoni presenti sulle cellule di tale tessuto.

L’esperimento ripetuto con l’influenza di ferormoni di maschi subordinati nella gerarchia sociale, otteneva effetti di incremento della neurogenesi nella SVZ e nel giro dentato simili, ma di entità decisamente minore di quella sortita dalle molecole prodotte dai maschi dominanti.

Impiegando markers per cellule progenitrici e neuroni maturi, i ricercatori hanno facilmente stabilito che gli elementi cellulari neonati per effetto dei ferormoni maschili inalati dalle femmine, maturano divenendo cellule adulte differenziate.

Esperimenti successivi hanno dimostrato che la neurogenesi indotta nelle femmine dalle molecole volatili maschili è mediata dall’ormone luteinizzante (LH) nel giro dentato e dalla prolattina (PRL) nel bulbo olfattivo.

Il significato funzionale dell’effetto neurogenetico (per questo argomento si vedano: Note e Notizie 08-09-07 L’esercizio fisico genera neuroni nell’ippocampo; Note e Notizie 22-09-07 Esercizio fisico per la memoria spaziale) è stato messo alla prova mediante esperimenti di “preferenza sociale”, i quali hanno dimostrato che le femmine preferivano i maschi i cui ferormoni avevano indotto in loro neurogenesi, e che tali effetti non si verificavano nelle femmine con difetto genetico di PRL o trattate con un bloccante delle mitosi.

In conclusione, i risultati di questa ricerca suggeriscono che la neurogenesi da ferormoni può avere un ruolo nella selezione del partner, accrescendo la memoria e la risposta alle molecole cui le femmine sono state esposte, ma secondo la prevalenza gerarchica dei ferormoni dei maschi dominanti.

 

Ludovica R. Poggi

BM&L-Ottobre 2007

www.brainmindlife.org