IL RUOLO DELL’ETA’ NELLA SCELTA DEL PARTNER

 

 

Le ragioni che determinano la scelta del partner nel contesto umano sono influenzate dal valore che ha assunto la sessualità nelle società contemporanee (Aggiornamento – Sesso e Psicopatologia – Necessità di una nuova concezione. Roma, 21 settembre 2006) oltre che da numerosi altri fattori culturali ed individuali; tuttavia la radice biologica istintuale continua a giocare un ruolo di primaria importanza, rendendo utile ed interessante il confronto con la realtà animale a noi più vicina.

Anche in animali filogeneticamente poco evoluti è possibile notare che l’accoppiamento non avviene in base ad un semplice riconoscimento sessuale, ma include memorie della specie legate all’aspetto fisico del partner. Fra gli uccelli, le femmine preferiscono i maschi dalla livrea più vistosa o dal canto più attraente, nei mammiferi la preferenza cade sugli esemplari fisicamente più prestanti e di taglia maggiore. La memoria dei tratti somatici preferiti deve essere strettamente legata a quella del riconoscimento sessuale, costituendo un valore positivo per l’animale, selezionato da un vantaggio evolutivo. Nella specie umana, la preferenza che gli uomini hanno per le donne giovani, è stata messa in relazione con requisiti di bellezza ed attrattiva erotica, più marcati in età giovanile. Quale sarebbe il vantaggio evolutivo di una tale scelta, ammesso che sia determinata da una spinta biologica?

L’ipotesi più accreditata vuole che il vantaggio evolutivo sia rappresentato da una fertilità della donna giovane probabilisticamente maggiore, perché protratta per un tempo più lungo. Tale ipotesi, che appare ragionevole e intuitiva, è sostenibile solo nel caso di coppie stabili nel tempo, perché nel caso di accoppiamenti multipli e di breve durata, il valore biologico della giovane età andrebbe perso.

Muller e colleghi hanno studiato la fondatezza di tale ipotesi nello scimpanzè, l’antropomorfa geneticamente più vicina alla specie umana. In questo primate, che presenta un desiderio ed un’attività sessuale superiore alla media delle scimmie, la preferenza del maschio ha un ruolo decisivo nella formazione della coppia.

I ricercatori hanno osservato che, se l’ipotesi del vantaggio evolutivo basato sul legame di lunga durata fosse stata giusta, gli scimpanzè, per la loro nota tendenza a legami di breve durata, non avrebbero dovuto preferire compagne giovani.

La sperimentazione ha dimostrato che gli scimpanzè maschi preferiscono le femmine più anziane, anche se non è stato possibile accertarne il motivo (Muller M. N. et al., Male chimpanzees prefer mating with older females. Curr. Biol. 16, 2234-2238, 2006).

Sarebbe interessante testare la validità dell’ipotesi in quelle specie animali note per la formazione di legami di coppia che durano tutta la vita (Note e Notizie 14-01-06 Un atto sessuale che lega una coppia per sempre).

 

L’autrice della nota ringrazia Isabella Floriani per la correzione della bozza.

 

Nicole Cardon

BM&L-Gennaio 2007

www.brainmindlife.org