MARKER DI SONNOLENZA PER PREVENIRE INCIDENTI STRADALI

 

 

Il progresso delle conoscenze degli ultimi decenni ha notevolmente mutato il quadro generale della fisiologia del sonno, oggi non più caratterizzato in termini esclusivamente bioelettrici, ma ricco di aspetti molecolari e cellulari che lo pongono in rapporto con numerosi altri processi della fisiologia cerebrale e dell’intero organismo. I markers genetici dello stato di veglia e di sonno (si veda in BM&L-Italia DROPS 2007) sono emblematici di queste nuove acquisizioni e delle prospettive che si aprono per la ricerca.

Le nuove conoscenze hanno portato ad ipotizzare la possibilità di identificare dei markers molecolari della sonnolenza, ovvero di uno stato nel quale è sconsigliabile porsi alla guida di un autoveicolo o svolgere altre attività delicate che richiedano lucidità ed efficienza cognitiva. In proposito si può rilevare che da tempo, indagini sociologiche e studi effettuati da compagnie assicurative in vari paesi del mondo, hanno individuato nella sonnolenza un gravissimo fattore di rischio sociale. Perciò ci sembra rilevante recensire una ricerca che ha identificato un marker legato al bisogno di dormire in Drosophila melanogaster e nell’uomo (Seugnet L., et al. Identification of a biomarker for sleep drive in flies and humans. Proc. Natl Acad. Sci. USA 103, 19913-19918, 2007).

 Le molecole candidate al ruolo di contrassegni biologici di sonnolenza sono state cercate nel moscerino della frutta, Drosophila melanogaster, impiegando due mutanti genetici e due interventi farmacologici. E’ emerso che i livelli dell’mRNA dell’amilasi, vanno incontro a specifica upregulation dopo una deprivazione di sonno in grado di indurre l’attivazione di meccanismi omeostatici di compenso.

Lo studio nel moscerino e nell’uomo dimostra che l’attività dell’amilasi e i livelli di mRNA si accrescono dopo 28 ore di deprivazione di sonno.

I risultati di questa ricerca sono un contributo promettente per gli studi volti alla elaborazione di un test di sonnolenza da affiancare a quelli rilevatori dell’assunzione di sostanze psicotrope.

 

Roberto Colonna

BM&L-Febbraio 2007

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