II EDIZIONE DEL FESTIVAL DELLA MATEMATICA

 

 

La prossima settimana si terrà a Roma la seconda edizione del Festival della Matematica organizzato dalla Fondazione Musica per Roma sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica. Quest’anno la manifestazione, che avrà luogo a partire dal prossimo giovedì 13 marzo e terminerà domenica 16, è intitolata La regina delle scienze e dell’arte e sarà prevalentemente incentrata sulle applicazioni della Matematica e sui rapporti fra questa disciplina e le altre scienze. Il programma, consultabile all’indirizzo Internet http://www.auditorium.com/eventi/4906489 sito ufficiale della manifestazione, annuncia molti eventi di rilievo. Nel giorno dell’inaugurazione è prevista una lectio magistralis di Umberto Eco dal titolo molto suggestivo: “Usi perversi della matematica, dalle numerologie folli agli occultisti”. Nel corso della giornata è poi prevista una lezione dello scrittore tedesco Hans Magnus Enzensberger, sostenitore dell’incontro fra cultura umanistica e scientifica, ed una lezione dell’economista indiano Amartya Sen, insignito nel 1998 del Premio Nobel per l’Economia.

Il secondo giorno sono previste le lezioni del fisico statunitense Sheldon Glashow, Premio Nobel per la Fisica nel 1979 con Abdus Salam e Steven Weinberg, e del matematico statunitense Frank Wilczek, Premio Nobel per la Fisica nel 2004.

La prima lezione di sabato 15 riguarderà invece la complessità computazionale e sarà tenuta dal teorico computazionale e informatico lèttone Juris Hartmanis. La giornata proseguirà con la lezione del matematico statunitense Steven Smale, studioso di topologia, geometria differenziale e sistemi dinamici, insignito della medaglia Fields e del Premio Wolf per la Matematica. L’intervento di Smale, dal titolo “Capire la visione con la Matematica”, si colloca nell’ambito degli studi sulla visione umana. In particolare Smale tratterà l’interessante problema della definizione di un modello matematico per la descrizione dell’attività della corteccia visiva durante la prima frazione di secondo successiva alla percezione di un’immagine. Seguirà poi la lezione del matematico statunitense Thomas Banchoff, studioso di geometria differenziale, che illustrerà studi sugli ipercubi in tre e quattro dimensioni con suggestivi riferimenti alle opere surrealiste del grande Salvador Dalì. Sarà poi la volta del matematico David Mumford, anch’egli statunitense, insignito nel 1974 della medaglia Fields e successivamente di altre onorificenze, che proporrà un confronto fra modelli probabilistici e logica tradizionale come paradigmi di decodifica del reale.

Domenica 16 il professore Alfio Quarteroni del Politecnico di Milano terrà una lezione sull’applicazione di modelli matematici nella realizzazione di imbarcazioni a vela da competizione. Successivamente, dopo un’introduzione a cura del professor Guido Trombetti, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, il matematico olandese Hendrik Lenstra illustrerà i risultati di uno studio svolto presso l’Università di Leida su alcuni aspetti matematici della notissima litografia “Galleria di stampe” di Mauritius Cornelius Escher. Ritorna poi anche quest’anno John Nash, Nobel per l’Economia noto al grande pubblico per aver ispirato il famoso film A Beautiful Mind, che terrà un dibattito con il matematico israeliano Robert Aumann sulla Teoria dei Giochi. Seguirà poi la lezione del matematico e fisico teorico Freeman John Dyson che tratterà delle relazioni fra visione globale e approfondimento del particolare che ricorrono come paradigmi contrapposti, ma nel contempo interconnessi, in una disciplina ampia e complessa come la Matematica.

Il festival, la cui direzione scientifica è curata già dalla prima edizione dal professore Piergiorgio Odifreddi, prevede inoltre una serie di iniziative ed eventi che avranno luogo anch’essi, nei giorni della manifestazione, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Il tema della manifestazione, ovvero le relazioni fra Matematica ed altre scienze, stimola una riflessione su un concetto ben noto a noi di BM&L. Mentre per molte scienze il rapporto con la Matematica si realizza esclusivamente nei termini dell’applicazione, e pertanto si concretizza in una intersezione con gli strati più periferici dell’apparato deduttivo matematico, per le Neuroscienze si verifica una sorta di doppia intersezione con un suggestivo elemento di reciprocità. Si ha infatti da una parte la Matematica che, con le sue più alte applicazioni, quali ad esempio la Teoria della Complessità[1], supporta le Neuroscienze fornendo modelli coerenti per lo studio di concetti complessi, dall’altra le Neuroscienze che, indagando le basi neurobiologiche di alcune funzioni cognitive, quali la competenza numerica[2], incontrano nel cervello i fondamenti della Matematica oltre quei limiti che la stessa Matematica Fondazionale necessariamente trova nell’indagine a ritroso del proprio edificio deduttivo. Questo speciale rapporto, evocativo del reciproco inseguirsi di interno ed esterno in un nastro di Möbius, ci induce a ritenere quantomeno peculiare e sicuramente affascinante la relazione che lega la regina delle scienze e dell’arte alla scienza che indaga l’oggetto più complesso dell’universo.

  

Patrizio Perrella

BM&L-Marzo 2008

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

 



[1] Sull’argomento è disponibile, per i soli soci, il testo della relazione dal titolo “Complessità”, presentata a Firenze il 18 novembre 2006 nell’ambito dei lavori del Gruppo di Studio sulla Felicità di BM&L-Italia.

[2] Si veda: Note e Notizie 10-12-2005 Le basi neurobiologiche della competenza numerica.