LA REGOLAZIONE DEL CRH NELLO STRESS E DA GC RICHIEDE SCR1

 

 

Il corticotropin releasing hormone (CRH) regola le risposte cerebrali e corporee allo stress e la sua espressione, come è noto, è a sua volta regolata dai glucocorticoidi (cortisolo nell’uomo) e dai segnali neurogenici indotti dallo stress. Lo studio dei processi che rendono possibile questa regolazione fondamentale per l’organismo, negli ultimi anni ha chiarito alcuni aspetti interessanti ed ha prodotto dati di estremo interesse che hanno arricchito e in parte mutato il quadro della fisiologia neuroendocrina della risposta allo stress. Non si sa molto, però, dei meccanismi molecolari e, dunque, i progressi in questo ambito assumono notevole interesse.

Lachize e collaboratori della Division of Medical Pharmacology del Leiden/Amsterdam Center for Drug Research (Olanda), hanno recentemente pubblicato il resoconto di uno studio che individua un co-regolatore della trascrizione fra i mediatori del gioco di equilibri necessario sia in condizioni ordinarie sia quando intervengono fattori che costringono l’organismo all’assetto tipico della risposta allo stress (Lachize S., et al. Steroid receptor coactivator-1 is necessary for regulation of corticotropin-releasing hormone by chronic stress and glucocorticoids. Proceedings of the National Academy of Science USA 106 (19), 8038-8042, 2009).

A beneficio del lettore non specialista ricordiamo qualche dato che può aiutare ad apprezzare il valore dello studio qui recensito.

Il CRH, oltre a svolgere la funzione di ormone ipotalamico che induce il rilascio di ACTH da parte dell’ipofisi attivando la risposta corticosurrenalica, è prodotto da vari neuroni dell’encefalo, quali quelli dell’amigdala, che lo impiegano come mediatore in varie vie e, in particolare, nel circuito che attiva il locus coeruleus determinando un feed-forward di mantenimento ed amplificazione della risposta di base allo stress. Sono in corso varie ricerche sul CRH come trasmettitore e sulle interazioni dei suoi recettori con quelli di altri neuromediatori per modulazioni complesse (cross talking) ed è stato accertato, ad esempio,  che la sua azione sui neuroni dopaminergici del mesencefalo attraverso il rilascio di Ca2+ dai depositi intracellulari, costituisce un legame molecolare fra lo stress e l’abuso di sostanze psicotrope (Note e Notizie 19-04-08 CRF e legame molecolare fra stress e abuso)[1].

Ritornando al lavoro condotto dal gruppo di Lachise, i ricercatori hanno dimostrato che, nei neuroni del nucleo centrale dell’amigdala e del nucleo paraventricolare dell’ipotalamo, lo steroid receptor coactivator-1 (SRC1) è importante sia per l’espressione di base del CRH, sia per la regolazione dell’espressione dell’ormone polipeptidico da parte dei glucocorticoidi e nello stress cronico.

 

Lorenzo L. Borgia

BM&L-Giugno 2009

www.brainmindlife.org

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 



[1] Riegrel A. C. & Williams J. T. CRF facilitates calcium release from intracellular store in midbrain dopamine neurons. Neuron 57, 559-570, 2008.