CRF E LEGAME MOLECOLARE FRA STRESS E ABUSO

 

 

I neuroni dopaminergici del sistema meso-cortico-limbico segnalano il rinforzo, processo importante nel determinare stati cerebrali e comportamenti caratteristici nell’abuso di sostanze psicotrope. Lo studio di questi neuroni mesencefalici ha rilevato la presenza sulla loro membrana di recettori per il CRF (corticotropin release factor, o anche CRH, corticotropin release hormone) dei quali non si conosce il ruolo fisiologico.

Il CRF è un peptide di 41 aminoacidi che, oltre ad essere presente nei neuroni ipotalamici con la funzione di induttore del rilascio di ACTH da parte dell’ipofisi, che a sua volta attiva la risposta corticosurrenalica, è prodotto da vari altri neuroni dell’encefalo, quali quelli dell’amigdala, che lo impiegano come mediatore in varie vie e, in particolare, nel circuito che attiva il locus coeruleus determinando un feed-forward di mantenimento ed amplificazione della risposta di base allo stress. Il CRF periferico, cosiddetto libero, può legarsi a una proteina (BP) che sembra inattivarlo creando un complesso CRF-BP. Nel SNC si riscontrano alti livelli di CRF-BP, ma il suo ruolo fisiologico non è chiaro.

L’azione molecolare del CRF è principalmente mediata da due recettori, CRF-R1 e CRF-R2, presenti in gran numero sulla membrana dei neuroni dopaminergici dell’area tegmentale ventrale, che intervengono nelle risposte acute e croniche alle molecole che inducono compulsione.

Sono in corso varie ricerche sul CRF come trasmettitore e sulle interazioni dei suoi recettori con quelli di altri neuromediatori per modulazioni complesse.

Da tempo, ormai, si studiano i rapporti fra le attività mediate dal  CRF e i processi che intervengono nell’abuso di sostanze psicotrope, tuttavia i meccanismi molecolari sono ancora scarsamente noti, pertanto si comprende l’interesse suscitato dalla presenza di recettori per questo peptide su neuroni dopaminergici che svolgono un ruolo-chiave nell’induzione dell’assunzione compulsiva di sostanze psicotrope.

Riegel e Williams del Vollum Institute presso la Oregon Health & Science University a Portland, impiegando sezioni sottili di tessuto mesencefalico, hanno rilevato che l’azione del CRF sui recettori dei neuroni dopaminergici stimola il rilascio del Ca2+ dai depositi intracellulari (Riegrel A. C. & Williams J. T. CRF facilitates calcium release from intracellular store in midbrain dopamine neurons. Neuron 57, 559-570, 2008).

Il rilascio del calcio dai depositi avveniva mediante un meccanismo protein-chinasi A dipendente, il quale a sua volta potenziava la corrente in uscita di Ca2+ mediante canali del potassio sensibili al calcio (Ca2+-sensitive K+ channels).

Tali risultati suggeriscono che i vari stressors cui si è esposti, agendo sul calcio, possono regolare l’eccitabilità e la plasticità sinaptica dei neuroni mesencefalici che intervengono nei processi legati al piacere e alla tendenza a ripetere un’esperienza.

Questo studio rivela un meccanismo molecolare mediante il quale lo stress potrebbe agire sulla regolazione dei neuroni dopaminergici di questo delicato sistema che collega il tronco encefalico al lobo limbico e alla corteccia, modulando la motivazione e la spinta all’azione.

 

L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Floriani per la correzione della bozza e invita a scorrere l’elenco delle “Note e Notizie” di questo sito dove si possono trovare numerose recensioni di lavori di argomento correlato.

 

Diane Richmond

BM&L-Aprile 2008

www.brainmindlife.org