COCAINA: UN MODELLO ANIMALE DI TOSSICODIPENDENZA

 

 

I problemi della sperimentazione animale per lo studio della patologia psichica umana, di cui si discuteva nella nota sul “Disturbo post-traumatico da stress negli animali”, sono particolarmente evidenti quando si studiano i substrati neurofisiologici del comportamento nelle tossicodipendenze.

Uno dei problemi è dato dalla dall’esperienza di “addiction”, ovvero dello stato mentale conativo che spinge alla ripetizione dell’assunzione restringendo lo spettro dei desideri fino a fasi di assolutizzazione che portano il tossicodipendente a cercare la sostanza di abuso con una impellenza comparabile a quella della soddisfazione di un bisogno fisico, come quello di mingere, quando sia a lungo represso. L’animale esperisce qualcosa di simile?

Comportamenti compulsivi -cioè volti a ripetere l’assunzione da parte dell’animale per quello che appare come un puro piacere- si hanno regolarmente, ma ci si chiede se sia possibile operare una distinzione come accade fra le condizioni psichiche umane che portano all’assunzione sporadica e quelle che caratterizzano il circolo vizioso desiderio-assunzione-desiderio.

Vanderschuren ed Everitt riportano in un loro lavoro sulla rivista Science (Drug-seeking becomes compulsive after prolonged cocaine self-administration. Science 305, 1017-1019, 2004) che in ratti addestrati all’auto-somministrazione di cocaina c’era una precisa transizione dalla fase di assunzione sporadica alla ricerca compulsiva della droga che è caratteristica del comportamento del tossicodipendente. L’erogazione di una scarica elettrica in grado di provocare uno shock nell’animale inibiva la sua ricerca della cocaina quando ne poteva disporre da poco tempo; viceversa, dopo una lunga esposizione all’auto-somministrazione, il ratto era disposto a sfidare il dolore e la morte pur di assumere la sostanza. Questo effetto è stato comparato con quello dei cosiddetti “rinforzi naturali” come lo zucchero (saccarosio) che in nessun caso erano in grado di provocare risposte simili.

E’ importante notare che in questo studio si dimostra che l’effetto di “addiction” era indipendente dalla capacità della cocaina di ridurre la paura condizionata ed il dolore.

 

BM&L-Novembre 2004