OLFATTO E CHEMORECEZIONE ACCESSORIA

 

 

La più grande famiglia di geni dei mammiferi è quella che specifica i recettori dell’olfatto, con circa 350 geni funzionali[1] nella specie umana e circa 1200 nel topo. Basterebbe solo questo dato a giustificare il crescente interesse per la funzione olfattiva che, dal 1991 quando Axel e Buck identificarono i primi membri di questa famiglia genica, ha attratto la curiosità scientifica di studiosi di campi diversi da quello della tradizionale indagine sui meccanismi del riconoscimento degli odori. Se a ciò si aggiunge l’accertamento dell’esistenza anche nell’uomo di una chemorecezione accessoria a quella olfattiva, in grado di rilevare segnali provenienti da altri individui con conseguenti influenze sul comportamento sessuale e sociale, si comprenderà la necessità e l’attualità di un aggiornamento su queste tematiche.

La Società Nazionale Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” ha previsto una serie di giornate di studio, da aprile a giugno, con un nutrito programma di rassegne su tutti gli argomenti maggiormente indagati in questo campo: genetica e biologia molecolare dell’olfatto, chemorecezione dei ferormoni, ruolo dei prioni, rapporti con il sistema immunitario, con la neurogenesi, con la funzione sessuale e riproduttiva, con la patologia genetica, neurologica e psichiatrica.

L’aggiornamento, intitolato “Olfatto e Chemorecezione Accessoria”, ha avuto il suo primo incontro lo scorso giovedì, quando il professore Rossi e il presidente Perrella hanno introdotto i lavori con due relazioni che sono state sintetizzate nella scheda introduttiva (Olfatto ed oltre), qui pubblicata nella sezione “Aggiornamenti”. Il primo ha svolto il tema dell’evoluzione della ricerca in questo campo, mentre il presidente ha esposto le principali conoscenze sulle basi biologiche dell’olfatto e della chemorecezione accessoria, suddividendo la sua presentazione in 12 parti, ciascuna focalizzata concettualmente su un elemento degno di nota.

Nella scheda introduttiva sono stati riportati, in ordine cronologico inverso, anche i 16 testi delle “Note e Notizie” (14 recensioni di lavori originali e 2 note informative pubblicate dal 2004 ad oggi) di argomento più prossimo a quello delle relazioni elaborate per questa serie di incontri (Il prione ha un ruolo nell’olfatto; Funzione olfattiva e schizofrenia; Un meccanismo nella preferenza degli odori; Il ganglio di Grueneberg rileva il segnale di allarme; Un neurone olfattivo per la temperatura ed altre nuove; Un ferormone con azioni diverse in maschi e femmine; Il bacio, la sua fisiologia e la sua origine (quinta parte); Neurogenesi indotta da ferormoni maschili; Un ferormone che favorisce la copula e scoraggia i rivali; Il sesso e il nervo sconosciuto; Imparare a sentire il profumo delle rose; Uomini che fiutano una pista come cani; Olfatto: scoperta una nuova classe di chemosensori; Il fiuto per il partner richiede geni immuni; Premio Nobel a Richard Axel e Linda B. Buck per la genetica e la fisiologia dell’olfatto; Olfatto e gusto: presentata la nuova edizione del celebre manuale).

 

Isabella Floriani

BM&L-Aprile 2009

www.brainmindlife.org

 

[Tipologia del testo: NOTIZIA]

 

 



[1] Con un equivalente numero di pseudogeni. Ricordiamo che il termine pseudogene è stato introdotto nel 1977 con riferimento a sequenze nucleotidiche prive di espressione cellulare; ritenuti inattivi e definiti Junk DNA, gli pseudogeni sono invece fortemente integrati nel programma genetico della cellula, intervenendo nella regolazione dell’espressione genica e in vari altri processi con ruoli ancora oggetto di studio.