NEL CERVELLETTO UN OROLOGIO DEI RITMI ALIMENTARI

 

 

La descrizione del cervelletto come formazione del nevrasse unicamente preposta al controllo della postura e del movimento appartiene ormai al passato, tuttavia siamo ancora lontani da una conoscenza dettagliata dei numerosi ruoli funzionali cui prendono parte i suoi sistemi neuronici. Mendoza e colleghi del Dipartimento di Neurobiologia dei Ritmi del Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica associato all’Università di Strasburgo (Francia), hanno accertato la presenza nel cervelletto di un oscillatore circadiano sincronizzabile con i tempi di assunzione del cibo (Mendoza J., The cerebellum harbors a circadian oscillator involved in food anticipation. Journal of Neuroscience 30, 1894-1904, 2010).

Già sette anni fa, nell’intervista al nostro presidente, si leggeva della partecipazione del cervelletto alla temporizzazione di processi sensitivi oltre che motori, del ruolo nell’assicurare la normale gamma di risposte affettivo-emozionali (riduzione della gamma nelle lesioni cerebellari, con passaggio dall’apatia a reazioni eccessive), dell’intervento nella discriminazione di toni musicali e parole fra loro simili, della sua attivazione fisiologica nella fame, nella sete, nel sonno e in sintomi psichici come claustrofobia e fame d’aria (Intervista a Giuseppe Perrella, Presidente della Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia).

Infatti, se in passato la principale fonte di conoscenza della neurofisiologia cerebellare era data dalle informazioni ricavate dalla patologia neurologica (ad es.: nistagmo, tremore intenzionale e parola scandita costituiscono la triade sintomatologica del danno cerebellare esteso), oggi lo studio mediante neuroimaging funzionale ha aperto nuovi orizzonti e sta cominciando a chiarire come la struttura più importante per la coordinazione motoria intervenga nella discriminazione temporale. Proprio quest’ultimo ruolo ha suggerito ai ricercatori francesi di indagare il cervelletto per trovare il regolatore di ritmi circadiani nell’assunzione del cibo.

In precedenti studi, sono stati osservati ritmi funzionali e comportamentali di anticipazione del cibo in animali sottoposti a un regime dietetico ristretto, ma la localizzazione dell’orologio biologico regolato dall’assunzione degli alimenti è risultata problematica. I ricercatori hanno rilevato che il “gene orologio” Per1 mostrava espressione circadiana in sezioni sottili di tessuto cerebellare, indicando la presenza nel cervelletto di un’attività intrinseca di oscillazione secondo un ritmo nictemerale. Lo studio dell’espressione genica nei topi sottoposti al programma di riduzione dell’alimentazione ha rivelato lo shifting di vari geni orologio.

L’esame di topi con perdita di cellule di Purkinje o con anomalie di questi neuroni ha evidenziato la mancanza dello specifico shifting genico e la riduzione dell’attività anticipatoria del cibo.

Questi risultati suggeriscono che il cervelletto dei roditori è sede di un oscillatore circadiano sincronizzabile con le fasi di assunzione del cibo, e che tale orologio biologico si basa sull’attività dei neuroni di Purkinje. Studi ulteriori potranno definire in dettaglio la costituzione strutturale e molecolare di questo regolatore.

 

L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura degli scritti di argomento connesso che compaiono su questo sito.

 

Diane Richmond

BM&L-Aprile 2010

www.brainmindlife.org

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]