LIFE: 117 VITTIME TRA I DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI

 

Monica Lanfredini e Isabella Floriani hanno presentato due interessanti relazioni ad un incontro dal titolo “Le vittime ignorate”, promosso lo scorso giovedì 30 marzo dalla sezione “LIFE” della Società Nazionale di Neuroscienze BM&L, presso la sua sede romana. Le immagini dei volti, le storie della vita, le opere compiute, hanno reso vivi e presenti alla coscienza dei partecipanti i tanti difensori dei diritti umani che lo scorso anno sono stati vittime di cieca e barbara violenza, spesso nell’indifferenza e nel silenzio dei responsabili dei grandi sistemi di comunicazione.

L’esposizione della professoressa Lanfredini ha preso le mosse dal rapporto di Parigi della “Federazione Internazionale dei Diritti dell’Uomo” e della “Organizzazione Mondiale contro la Tortura”, che hanno accertato 117 omicidi e 1172 casi di violenza e torture fra i difensori dei diritti umani nel 2005.

L’omicidio di una religiosa che difendeva i diritti dei contadini senza terra in Brasile, gli omicidi di sindacalisti e contadini in Colombia, il sequestro e l’uccisione degli osservatori dell’Unione Africana in Darfur (Sudan), le persecuzioni di missionari e militanti per i diritti dei sieropositivi e degli omosessuali, le persecuzioni e le minacce contro le vittime di stupri per impedire loro di denunciare la violenza, hanno aperto il racconto della lunga serie di tragici eventi compiuti ed ancora in atto nel mondo.

Questa realtà non chiama in causa solo la nostra sensibilità, ma provoca la nostra coscienza secondo i precisi termini della responsabilità che vincola fra loro gli esseri umani che non vogliano con la loro ignavia farsi complici di una bestialità distruttiva, che offende la vita nei suoi più elementari ed universali valori che sia possibile concepire.

La relazione della dottoressa Floriani ha focalizzato l’attenzione sugli strumenti e sulle misure che è possibile mettere in atto da parte di tutti  coloro che intendono adoperarsi per lo sviluppo e l’affermazione di una cultura dei diritti umani che non si limiti ad enunciare alti principi, ma generi le condizioni per un impegno quotidiano diffuso a tutti gli strati della popolazione dei paesi avanzati e in continuità con quello delle popolazioni dei paesi emergenti, per creare una forza sempre maggiore in difesa dei più deboli.

 

BM&L-Aprile 2006

www.brainmindlife.org