VISUALIZZAZIONE DI CELLULE STEM NEURALI NEL CERVELLO

 

 

Da quando sono state individuate, le cellule stem neurali (NSC) sono oggetto di ricerca in numerosi protocolli che si prefiggono il fine di approfondirne la conoscenza biologica, ma il fine principale della maggior parte dei progetti sperimentali è rappresentato dal loro impiego nella terapia di tutti i tipi di danno del tessuto nervoso che si accompagnano a perdita di neuroni. Di recente è stata proposta, come metodo per ottenere la riparazione di un’area necrotica da parte delle NSC del soggetto colpito, una stimolazione farmacologica in grado di accrescere il pool endogeno di queste cellule nervose immature. Questione nodale, per ogni valutazione necessaria alla promozione dello sviluppo finalizzato alla sostituzione di neuroni perduti, è la possibilità di visualizzare le NSC per localizzarle, seguirne evoluzione e spostamenti, ed effettuare una ricognizione quantitativa dei processi indagati. In uno studio recente, Rueger e collaboratori del Department of Neurology, University Hospital of Cologne (Germania) hanno messo a punto una tecnica non invasiva di visualizzazione che sfrutta la metodica medico-nucleare della tomografia ad emissione di positroni (PET) (Rueger M. A., et al. Noninvasive imaging of endogenous neural stem cell mobilization in vivo using positron emission tomography. Journal of Neuroscience 30 (18), 6454-6460, 2010).

I ricercatori hanno impiegato come radionuclide la 3’-deossi-3’[18F]fluoro-L-timidina ([18F]FLT) che ha consentito, in vivo, la visualizzazione e la misura non invasiva della proliferazione di NSC endogene nel cervello normale e patologico di ratto adulto. In questo modo sono state rilevate nella zona subventricolare e nell’ippocampo, come aree di accresciuto legame del radiotracciante, nicchie di staminali neuroniche.

L’ischemia cerebrale focale e il danno conseguente alla barriera emato-encefalica non hanno interferito con la capacità della metodica di documentare la mobilizzazione delle NSC. In tal modo i ricercatori, dopo aver effettuato un’analisi quantitativa del comparto di cellule in potenziale evoluzione neuronica, hanno misurato l’entità della mobilizzazione di NSC da parte della stimolazione farmacologica e del danno ischemico focale indotto sperimentalmente.

I risultati di questo studio indicano che la PET mediante [18F]FLT è un metodo non invasivo ed efficace per il monitoraggio longitudinale e la quantificazione dell’attivazione delle NSC endogene, che potrà utilmente essere impiegato per lo studio dell’effetto dei farmaci in grado di espandere le nicchie di neurogenesi e nelle valutazioni cliniche di pazienti con danno focale acuto.

Roberto Colonna

BM&L-Giugno 2010

www.brainmindlife.org

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]