IL VISO DEL BAMBINO ATTIVA L’ISTINTO GENITORIALE

 

 

E’ opinione diffusa, e sostenuta da varie osservazioni scientifiche, che i bambini siano in grado di innescare una risposta innata dell’adulto, che contribuisce all’espressione del comportamento genitoriale. Fu Darwin ad ipotizzare, per primo, l’esistenza di uno stimolo proveniente dall’infante, in grado di indurre il genitore a prendersi cura di lui col risultato di aumentare il successo riproduttivo. Lorenz propose che la struttura stessa del viso del bambino fosse responsabile dell’innesco dell’effetto, sulla base di un “meccanismo di rilascio innato” presente nel cervello dell’adulto.

Sebbene tale potere evocativo delle sembianze infantili sia generalmente accettato, fino ad oggi non era stato possibile identificare un suo correlato neurale. A tale scopo, Alan Stein e i suoi collaboratori del Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Oxford hanno condotto uno studio, mediante magnetoencefalografia (MEG), delle risposte cerebrali ai volti di infanti ed adulti (Kringelbach M. L., et al. A specific and rapid neural signature for parental instinct. PloS One 3 (2), e1664, 2008).

Il risultato più interessante si è avuto dal confronto delle reazioni a volti di bambini e di adulti non familiari ai soggetti volontari sottoposti all’esperimento.

I volti di bambini non conosciuti attivavano intensamente la corteccia orbitofrontale mediale, implicata nell’elaborazione delle risposte a ricompensa e di vari stati emotivi. La stessa area non era stimolata dalla vista di facce di persone adulte. Non si aveva una simile attivazione nell’area fusiforme dei volti di destra.

Questo risultato, che costituisce la prima dimostrazione di una base neurale per l’ipotesi di Lorenz, si è avuto negli uomini e nelle donne, sia con prole che senza prole.

Poiché il segnale è risultato più basso nella depressione post-natale, si è suggerito che un esame diagnostico con la MEG potrebbe consentire di attuare uno screening volto a prevenire questo disturbo che, non di rado, si presenta con estrema gravità.

 

Roberto Colonna

BM&L-Aprile 2008

www.brainmindlife.org