SCOPERTA VIA
DOPAMINERGICA TALAMICA
Non accade di
frequente che si scopra una nuova via nervosa cerebrale, pertanto, come è
accaduto per la recente individuazione della connessione indiretta fra le due aree
corticali di controllo delle funzioni linguistiche, la scoperta di una via dopaminergica del talamo ha suscitato scalpore ed interesse presso la
comunità neuroscientifica.
Sebbene la
presenza di dopamina nel talamo dei primati sia stata rilevata già oltre 20
anni fa, non era mai stata dimostrata l’esistenza di fasci di assoni
dopaminergici: a un gruppo di ricerca guidato da Sanchez-Gonzales va il merito
di aver ottenuto questo risultato (The primate thalamus is a key target for brain dopamine. J.
Neurosci. 25, 6076-6083, 2005).
In questa
ricerca, impiegando la tecnica della tracciatura retrograda combinata con l’immunoistochimica,
i ricercatori hanno dimostrato l’origine dell’innervazione dopaminergica del
talamo in fasci di fibre bilaterali provenienti da varie popolazioni di neuroni
a dopamina site prevalentemente nell’ipotalamo, nel grigio periacqueduttale e
nel mesencefalo ventrale.
Lo studio di
Sanchez-Gonzales e collaboratori è stato condotto nell’uomo e nel macaco
impiegando anticorpi contro la tirosina-idrossilasi, la dopamina ed il
trasportatore della dopamina o DAT, i quali hanno consentito di evidenziare assoni dopaminergici nei nuclei del talamo. Le terminazioni sono
particolarmente abbonanti in specifici nuclei talamici di associazione, limbici
e motori. Il contenuto in DAT degli assoni varia all’interno del talamo in
maniera tale da suggerire che la segnalazione dopaminergica in alcune aree sia
più ristretta spazialmente e temporalmente rispetto ad altre.
Il talamo
è la principale stazione di relais fra neocorteccia, nuclei subcorticali ed aree corticali minori. Questa funzione è modulata in modo che il flusso di informazioni rifletta
lo stato di veglia dell’animale e, istante per istante, le richieste attentive
e comportamentali.
La scoperta di un
sistema dopaminergico talamico diffuso, conduce quasi inevitabilmente all’ipotesi
che la dopamina possa modulare il trasferimento di informazioni secondo una
gamma di segnali interni ed ambientali.
Nel corso degli
anni, anomalie talamiche rilevanti sono state documentate in malattie neurologiche
caratterizzate da distruzione dei neuroni dopaminergici, come il morbo di Parkinson,
e in condizioni psichiatriche in cui si rilevano gravi alterazioni del sistema
dopaminergico, quali le psicosi schizofreniche. La scoperta di una componente
dopaminergica del talamo potrebbe aiutare a comprendere questi dati e, in
generale, ad inserire una nuova importante tessera in quel complesso mosaico
che è l’anatomia funzionale dell’encefalo.