IDENTIFICATE UNITA’ DI CODIFICAZIONE NELL’IPPOCAMPO
Da oltre trent’anni si parla dei processi fondamentali che
si svolgono nelle cellule nervose in termini di codificazione. Non si tratta di
una semplice metafora o di un paragone, il “neural coding” rappresenta da tempo
una branca riconosciuta ed apprezzata della ricerca neuroscientifica. Tuttavia,
le conoscenze in questo campo sono ancora frammentarie, complesse ed allo stato
di nozioni iper-specialistiche, così che rimane oltremodo difficile operare
delle sintesi concettuali da trasferire nei libri di testo. Questo è dovuto,
per una parte considerevole, alla notevole variabilità con cui i singoli
neuroni rispondono agli stimoli.
Proprio la mancanza di risposte costanti e prevedibili,
rappresenta una delle maggiori difficoltà della ricerca che tenta di capire
come il cervello codifichi le esperienze.
Lin e colleghi hanno utilizzato un dispositivo a 96 canali
per registrare le risposte dei neuroni dell’ippocampo di topi (Identification of a
network-level coding units for real time representation of episodic experiences
in the hippocampus. Proc. Natl Acad. Sci. USA 102, 6125-6130,
2005).
In questa ricerca venivano indotte
nei topi delle “startle responses”, equivalenti al sussultare o sobbalzare
umano di fronte ad un evento che ci spaventa o, come accade quando si è sotto l’effetto
dello stress, anche per un nonnulla (le “startle responses” studiate da
Lawrence Kolb nei veterani del Vietnam).
Lin e i suoi collaboratori hanno
identificato nell’ippocampo unità funzionali di codificazione al livello di reti neuroniche, che possono rappresentare queste
esperienze in tempo reale. I neuroni, all’interno di queste unità, mostrano
dinamiche di scarica omogenee e simultanee che consentono di superare i problemi
di interpretazione del codice dovuti alle variazioni di risposta delle singole
cellule nervose.
BM&L-Luglio 2005