COSA RENDE UNICO IL CERVELLO UMANO

 

 

(PRIMO INCONTRO)

 

 

Fino a tempi recenti la ricerca neuroscientifica non ha potuto disporre di mezzi efficaci per lo studio diretto del cervello umano in vivo, e perciò una parte importante della definizione fisiologica dell’organizzazione del sistema nervoso centrale si è basata su studi animali. L’estensione al nostro encefalo dei risultati ottenuti in poche “specie-modello” si è basata culturalmente su una visione che si fa risalire al postulato di Darwin-Huxley secondo cui il cervello umano, sebbene altamente sviluppato, deve ritenersi qualitativamente simile a quello delle altre specie. Ma i recenti sviluppi in molti campi delle neuroscienze hanno evidenziato i limiti e i rischi insiti nell’impiego del tradizionale paradigma basato su modelli animali, fornendo validi argomenti - che qui di seguito raggruppiamo in quattro ordini di motivazioni - a sostegno del costituirsi di un campo di indagine indipendente sull’unicità del cervello umano.

 

1.      Nuove acquisizioni sulla struttura dell’evoluzione animale. I recenti progressi della biologia evoluzionistica hanno definito una nuova rappresentazione della storia della vita sulla terra, nella quale le specie viventi non possono più essere raggruppate lungo una singola sequenza ininterrotta di sviluppo filogenetico, ma devono essere disposte secondo diagrammi esplicativi che tengano conto delle accertate differenze qualitative.

2.      Differenze cerebrali fra i mammiferi. Sono ormai numerose le dimostrazioni di differenze fra le specie di mammiferi studiati, nell’organizzazione strutturale e funzionale della corteccia cerebrale e di altre importanti aree dell’encefalo.

3.      Nuovi metodi di indagine. Nuovi metodi non invasivi nell’ambito della genomica, dell’istologia e del neuroimaging hanno reso il cervello umano accessibile allo studio diretto come non era mai accaduto in precedenza.

4.      Studi comparati. Questi nuovi metodi, impiegati parallelamente nello studio degli scimpanzé, degli altri primati non-umani e, risalendo la scala zoologica, delle altre specie di mammiferi fino a quelle meno evolute, cominciano a fornire un nuovo e dettagliato quadro di somiglianze e differenze, dal quale stanno poco a poco emergendo gli elementi più significativi dell’unicità umana.

 

In un incontro dal titolo “Le differenze neurobiologiche all’origine dell’unicità umana”, i soci della Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia, lo scorso giovedì 25 marzo, hanno presentato numerosi lavori che individuano caratteristiche molecolari, cellulari, delle strutture cerebrali e della connettività funzionale dell’encefalo esclusive dell’uomo, e ne hanno discusso la portata prendendo le mosse da una recente trattazione di Todd Preuss della Emory University di Atalanta  (Preuss T. M., The Cognitive Neuroscience of Human Uniqueness, in “The Cognitive Neurosciences” [Michael Gazzaniga, editor in chief] 4th edition, pp. 49-63, The MIT Press, Cambridge, Massachusetts 2009).

In questo primo incontro, distinto per aree tematiche (1. la nuova visione dell’evoluzione e il cervello; 2. studio basato su modelli animali ed approccio comparativo a confronto; 3. specializzazioni del cervello umano: nuove scoperte con i nuovi metodi) si è voluto soprattutto fornire ai partecipanti un quadro generale introduttivo che ha dato ampio spazio all’illustrazione delle ragioni culturali e delle questioni metodologiche. A partire dal prossimo incontro, le relazioni di rassegna ed aggiornamento saranno più specificamente focalizzate sui risultati della ricerca, in particolare i risultati dell’istologia comparativa (scoperta di neuroni esclusivamente umani e di configurazioni strutturali uniche del nostro cervello), del neuroimaging comparativo (connessioni e connettività funzionale esclusive per le lingue verbali e le rappresentazioni concettuali) e della genomica comparativa (specificità in geni quali FOXP2, MCH1 e ASPM, differenze nell’espressione di vari geni e nei moduli di co-espressione genica).

 

Lorenzo L. Borgia

BM&L-Marzo 2010

www.brainmindlife.org

 

[Tipologia del testo: RESOCONTO DI UN CONVEGNO]