BASI DEGLI EFFETTI BENEFICI DI UMORISMO E RISATE

 

(SETTIMA PARTE)

 

Secondo Reiss e colleghi le aree attive nella percezione del senso umoristico di uno stimolo riflettono il piacere provato nel corso dell’esperienza e, dunque, le emozioni piacevoli sarebbero originate in aree diverse del cervello negli introversi e negli estroversi.

Nel 2008 Wolfgang Grodd con i suoi collaboratori dell’Università di Tübingen, in Germania, dopo aver valutato mediante la STCI la propensione all’allegria e il senso dell’umorismo di un gruppo di volontari, ne ha studiato l’attivazione corticale durante la visione di cartoni animati di Gary Larson. Le “personalità allegre”, secondo la definizione della STCI, presentavano marcata attività nelle aree laterali della corteccia cerebrale. Una delle regioni maggiormente interessate dall’attivazione corrispondeva al lobulo parietale inferiore, un distretto corticale che si ritiene sia implicato nel riconoscimento delle incongruità, un’abilità necessaria per l’apprezzamento dei contenuti umoristici. I ricercatori tedeschi hanno sostenuto che traumi commotivi -e perciò inapparenti- di questa porzione della corteccia parietale potrebbero essere all’origine della facile disposizione al riso e all’apprezzamento delle ambiguità che caratterizzano alcuni[1].

Come si evince da questi dati, sulla localizzazione dei processi alla base dell’umorismo si sa ancora poco, tuttavia è certo il valore salutare del riso e del divertimento connesso con l’apprezzamento di ogni tipo di spunto umoristico che è stato sottoposto a verifica sperimentale. Su questa base - come si è accennato all’inizio di questa relazione[2]- sono stati sviluppati sistemi di terapia, fra i quali spicca il metodo elaborato dallo psicologo Paul McGhee, ex-ricercatore in questo campo ed attuale presidente della Laughter Remedy in Wilmington. Il training, reso popolare anche come corso teorico-pratico per acquisire abilità da attore comico e già estesamente impiegato negli USA e in altri paesi di lingua inglese, è articolato negli otto passi indicati qui di seguito.

 

Programma di McGhee

 

1.           Caratterizza il tuo senso umoristico.

2.           Diventa meno serioso e più giocoso nella vita di tutti i giorni.

3.           Lavora sulla tua risata di pancia.

4.           Migliora la tua abilità nel raccontare barzellette.

5.           Crea il tuo umorismo spontaneo.

6.           Trova aspetti umoristici nella vita quotidiana.

7.           Impara a ridere di te stesso.

8.           Usa tutti gli esercizi precedenti per affrontare lo stress.

 

Il programma, nelle intenzioni dell’ideatore, vuole fornire uno strumento che consenta a persone non affette da disturbi psichici di rilievo clinico di affrontare condizioni di noia intensa e perdurante, sensazioni di scarsa vena, affaticamento psicologico da stress, umore depresso e riduzione dell’interesse generale e dell’iniziativa.

 

[continua]

 

La curatrice della nota ringrazia il Presidente della Società Nazionale di Neuroscienze, Giuseppe Perrella, autore della relazione qui sintetizzata e divisa in parti per i visitatori del sito.

 

Isabella Floriani

BM&L-Giugno 2009

www.brainmindlife.org

 

 

[Tipologia del testo: SINTESI DI UNA RELAZIONE]

 

 

 

 

 

 

 

 

 



[1] Si veda per una sintesi dei lavori citati a p. 28 di Steve Ayan, Laughing Matters. Scientific American MIND 20 (2): 24-31, April/May/June 2009. Le indicazioni bibliografiche complete dei lavori originali saranno messe a disposizione dei soci.

 

[2] Si fa riferimento alla seconda parte pubblicata il 23-05-09 in cui si è discusso lo “yoga edella risata” ideato da Madan Kataria.