SCOPERTE NEGLI UCCELLI UNITA’ MINIME PER LUNGHE MEMORIE

 

 

Lo studio del canto degli uccelli è una fonte inesauribile di conoscenza per i neuroscienziati. Proprio studiando questa particolare abilità dei volatili si scoprì il fenomeno di neurogenesi nel cervello adulto, abbattendo un dogma consolidato della neurobiologia.

Attualmente queste ricerche forniscono interessanti modelli per la comprensione della produzione vocale e dei processi di formazione delle memorie acustiche.

Rose e collaboratori (Species-typical songs in white crowned sparrows tutored with only phrase pairs. Nature 432, 753-758, 2004), studiando una particolare specie di uccelli (Passero dalla corona bianca) hanno dimostrato che un’intera “canzone”, tipica della specie, può essere appresa senza che sia mai stata ascoltata per intero, ma semplicemente imparando coppie di frasi successive.

Si è visto, infatti, che gli uccellini erano in grado di ricucire da soli le coppie di frasi componendo il canto intero. Poiché precedentemente si era dimostrato che questi uccelli tendono ad avere una frase iniziale tipica, anche in assenza di un qualsiasi “maestro” naturale o artificiale (registrazioni), si era propensi a credere che le singole frasi (fischi, trilli, gorgheggi, ecc.) fossero apprese secondo una successione obbligata, del tipo ABCDE.

Gli autori, per mettere alla prova questa supposizione, hanno provato ad insegnare la sequenza inversa, dimostrando che i passerotti del loro esperimento riuscivano perfettamente ad imparare un canto EDCBA.

Secondo quanto emerge da questa ricerca, il punto chiave per la fissazione del ricordo dell’intera sequenza di un canto, consiste nell’apprendimento di coppie di frasi per volta. Infatti, quando le frasi venivano insegnate separatamente, secondo qualsiasi criterio, non si determinava la possibilità di ricucirle in una successione più lunga. Anche quando si facevano ascoltare per un congruo periodo tutte le frasi del canto completo, se l’ascolto era per singole frasi, gli uccellini non imparavano la “canzone”.

Durante l’apprendimento vocale, nel cervello di un uccello si forma una memoria acustica del canto del maestro, nota come “acquired template” (stampo acquisito). Sulla base dei risultati di questa ricerca, Rose e collaboratori ipotizzano che questo “template” non richieda una completa e pedissequa rappresentazione, ma consista di rilevatori di coppie di frasi.

Questa prospettiva può essere interessante anche per comprendere l’intimo meccanismo che consente la formazione di memorie articolate e complesse come quelle procedurali umane.

 

BM&L-Febbraio 2005