TRAUMI MIDOLLARI: UN
NUOVO CRITERIO PER LA FASE ACUTA
I quadriplegici statunitensi sono attualmente oltre 200.000
ed ogni anno circa 10.000 persone negli USA diventano paraplegiche o
quadriplegiche per una lesione midollare; in Italia si ritiene siano oltre
1.200 i nuovi casi, anche se non abbiamo delle stime ufficiali certe da tutti
condivise. La causa principale è costituita dai traumi della colonna vertebrale
e la maggior parte di coloro che sono colpiti, in ogni parte del mondo, è in
giovane età e, per il resto, in buona salute.
Un danno ulteriore in questa tragedia è rappresentato dal
fatto che il danno spinale è imputabile a fenomeni secondari che si verificano
nei minuti e nelle ore che seguono il trauma. Anche quando subito dopo il
trauma si evidenzia una lesione midollare trasversa completa, sono ancora
evitabili alcune alterazioni secondarie e il danno risultante può essere
reversibile.
Il danno immediato causa emorragie pericapillari che
confluiscono e si allargano, in particolare nella sostanza grigia. Entro quattro ore da una
lesione traumatica sperimentale si evidenziano un infarto della sostanza grigia
ed un edema precoce della sostanza bianca. Otto
ore dopo il trauma in corrispondenza della
lesione si nota un infarto globale e, solo a questo punto, la necrosi della
sostanza bianca e la paralisi sotto il livello della lesione diventano
irreversibili. La necrosi e le emorragie si estendono progressivamente dal
punto di impatto in direzione craniale e caudale, fino ad occupare uno o due
segmenti successivi.
Solo nel giro di mesi la gliosi di queste regioni dà luogo ad aree necrotiche che
possono andare incontro a cavitazione provocando una sindrome siringomielica.
E’ noto che il fattore critico per il recupero delle
funzioni è rappresentato dal tempo intercorso tra il verificarsi della lesione
e l’instaurarsi della terapia.
Alla luce di queste conoscenze assume notevole importanza lo
sviluppo di un nuovo criterio per lo studio della fase acuta. Un esperto di
vaglia di lesioni del midollo spinale (J. R.
Silver, Spinal Shock Revisited. Spinal Cord 43 (7), 450, 2005) ha proposto un interessante modello in quattro fasi dello
Shock Spinale.
La migliore comprensione degli eventi acuti che seguono la
lesione midollare umana con caratteristiche e gravità dipendenti dal grado di
complessità del sistema nervoso e, perciò, non equivalenti a quelle della
lesione nell’animale da esperimento, potrà fornire un apporto utile ad ogni
settore dello studio e dell’intervento in questo delicato settore della
patologia del sistema nervoso.