IL SUBSTRATO NEURALE DEL RISVEGLIO

 

 

Durante il sonno alcune aree cerebrali cooperano al fine di mantenere il corpo nello stato fisiologico corrispondente a quello encefalico, ed evitano che la dissociazione funzionale causi il risveglio. Similmente, durante la veglia è stata riconosciuta una funzione di stabilizzazione che assicura costanti condizioni di coscienza vigile ed evita le fluttuazioni con cadute dell’attività corticale che potrebbero precipitare nel sonno.

Si conoscono molti aspetti di questi processi, ma poco è noto circa il meccanismo che determina la transizione dal sonno alla veglia: uno studio condotto da Deisseroth, de Lecea e colleghi con tecniche optogenetiche, vi fa luce (Adamantidis A. R., et al. Neural substrates of awakening probed with optogenetic control of hypocretin neurons. Nature 450, 420-424, 2007).

La fisiologia del sonno implica interazioni fra aree ipno-inducenti, come l’ipotalamo anteriore, e sistemi del risveglio localizzati nell’ipotalamo posteriore, nel proencefalo basale e nel tronco encefalico.

E’ stato accertato che i neuroni produttori di ipocretina (HCRT, da hypocretin), situati nell’ipotalamo laterale, hanno un ruolo nella stabilizzazione del risveglio e la loro perdita è stata associata alla narcolessia, ma non è noto se i cambiamenti nell’attività di queste cellule siano effettivamente e direttamente responsabili del passaggio dal sonno alla veglia; ovvero se la loro attività elettrica sia sufficiente a produrre il risveglio o sia solo collegata con questo fenomeno.

La sperimentazione ha dato una risposta positiva al quesito sulla specificità delle cellule nervose dell’area laterale dell’ipotalamo, infatti gli autori di questo studio hanno stabilito una relazione causale fra un’attività dipendente dalla frequenza di un tipo di neurone definito geneticamente e lo specifico comportamento di risveglio del topo.

 

Roberto Colonna

BM&L-Dicembre 2007

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