SCOPERTI CICLI DEL
SONNO NEI PICCOLI DI RATTO
L’aspetto più affascinante della ricerca è dato dall’acquisizione
di nuove conoscenze attraverso il passaggio obbligato dell’esperimento, ossia l’esperienza
che mette alla prova insieme la natura e la ragione. In laboratorio questa
regola non ammette eccezioni o deroghe: in assenza di prova sperimentale anche
la più ragionevole delle congetture merita la provvisorietà del dubbio.
Eppure, accade che delle supposizioni non suffragate da
prove, solo perché sviluppate in un quadro di altre conoscenze sperimentali che
le rendono plausibili, finiscano per essere accettate.
E’ quanto è accaduto per il sonno dei lattanti. Poiché, a
differenza degli adulti, i piccoli di varie specie di mammiferi non mostrano evidenti
cambiamenti elettroencefalografici dell’attività corticale dipendenti da stati
cerebrali definiti, si è ritenuto che il sonno in età infantile non avesse un’organizzazione
periodica. Si è a lungo sostenuto che, a causa dell’immaturità del cervello, il
sonno dei bambini e dei piccoli degli animali da esperimento sia una funzione
più primitiva rispetto a quella dell’adulto, dipendente da un’attivazione
diffusa e poco organizzata, invece che dai patterns ben noti dell’adulto (REM,
non-REM, ecc.).
Karlsson e i suoi collaboratori hanno deciso di mettere alla
prova questa convinzione studiando sia gli stati di attivazione delle aree del
sistema nervoso centrale direttamente implicate nella fisiologia del sonno, sia
i patterns di attività muscolare che a questo si accompagnano (The neural substrates of infant sleep in rats. PloS Biol.
3, 891-901, 2005).
Un risultato di questo studio è costituito dalla
dimostrazione che il sonno dei piccoli di ratto è caratterizzato da regolari periodi di atonia muscolare
e scosse miocloniche, che rassomigliano a quelle osservate negli adulti.
L’atonia è determinata dall’attività dell’area inibitoria del Midollo Allungato (Bulbo), per cui Karlsson e il suo gruppo ne hanno studiato
l’attività funzionale, dimostrando che questi neuroni inibitori sono parte di
un circuito che include il nucleo
subcoeruleus, il Ponte rostrale e la parte dorso-laterale
del Tegmento pontino.
I neuroni di queste aree mostrano patterns di attività stato-dipendente simili a
quelli che costituiscono la base neurale del sonno degli adulti.
Questa ricerca riattualizza un insegnamento che appartiene
all’esperienza quotidiana del ricercatore. Una qualsiasi tesi, ipotesi o
convinzione non sperimentata, potrà conquistarsi un posto sulle pagine di
trattati e manuali, ma non apparterrà al sapere scientifico, a dispetto dell’autorità
connessa con la pubblicazione e dell’autorevolezza di coloro che la
sottoscrivono.
La Conoscenza Scientifica, come un’antica matrona sobria,
discreta, tollerante ma inflessibile, che non ammette nella sua casa chi non
sia stato identificato e giudicato degno di fiducia, non accetta una congettura
che non sia passata per il vaglio del laboratorio. Dovremmo averlo sempre
presente e ricordare che questa nobile signora, il cui galateo si chiama “metodo
sperimentale”, è la padrona di quella casa in cui il sapere diventa progresso.