SELEZIONE NEURONICA CORTICALE  

 

 

Già le pionieristiche osservazioni di Golgi e Cajal avevano evidenziato la fitta densità neuronale della corteccia e, fin da quei tempi, si è supposta una elevata specificità di connessione fra quelle cellule nervose immerse in una rete inestricabile di prolungamenti. Eppure, ancora oggi si sa veramente poco sui principi e sui processi in base ai quali un neurone corticale seleziona il gruppo di cellule nervose con le quali sarà in elettivo rapporto sinaptico.

Kalisman e coll. (The neocortical microcircuit as a tabula rasa. Proc. Natl. Acad. Sci. USA 102, 880-885, 2005) hanno indagato i processi che consentono ai neuroni piramidali della neocorteccia di controllare la loro “connettività selettiva” ed hanno trovato che gli assoni non sono selettivi nei loro contatti, toccando praticamente tutti i dendriti circostanti, ma lo sono nello sviluppo di rapporti sinaptici attivi all’interno delle aree di contatto.

Il gruppo di Kalisman ha impiegato la registrazione multineuronica simultanea in combinazione con la “confocal microscopy” per comparare i dati funzionali con quelli morfologici.

Il dato microscopico più importante si può così sintetizzare: all’interno di un microcircuito, il neurone piramidale entrava in contatto con tutte le cellule nervose circostanti. Infatti, sembra che i neuroni si tocchino l’un l’altro più volte, indipendentemente dal fatto che siano funzionalmente connessi. Ma l’altro aspetto rilevante era dato dalla maggiore probabilità di formare sinapsi “putative” evidenziata nei neuroni piramidali connessi funzionalmente.

Gli autori interpretano questi dati come l’espressione di una “tabula rasa” di partenza che consente il massimo di scelta e, quindi, di flessibilità nello sviluppo.

Notiamo che i risultati di questo lavoro sono compatibili con la teoria della selezione dei gruppi neuronici di Gerald Edelman.

 

BM&L-Marzo 2005