COMPETIZIONE E SELEZIONE
PER FORMARE LA MEMORIA
Secondo la teoria della
selezione dei gruppi neuronici (TSGN) di Gerald
Edelman, due importanti eventi selettivi sarebbero alla base dell’organizzazione
funzionale del sistema nervoso centrale: 1) la selezione durante lo sviluppo e 2)
la selezione durante l’esperienza.
Se la selezione durante lo sviluppo ha un duplice legame con
le memorie della specie, perché da queste origina e queste esprime, la selezione
durante l’esperienza presenta la peculiarità del legame diretto con le
caratteristiche degli stimoli ambientali cui l’organismo con il suo sistema nervoso è
quotidianamente esposto. Secondo la teoria, la competizione fra cellule nervose
delle popolazioni cellulari attivate dagli stimoli esterni è alla base della
selezione darwiniana che sceglierà i neuroni con la risposta più “adatta”. Tale
processo è anche alla base del patrimonio di memorie
individuali che caratterizzano differenze psico-senso-motorie,
cognitive, affettive ed emozionali fra individui adulti.
Le conferme a grandi linee della validità di questi principi,
ormai non si contano più, tuttavia le caratteristiche molecolari che rendono
fra loro i neuroni diversi, e quindi più o meno efficaci nel competere, rimangono
in gran parte oscure; per questo motivo, troviamo molto interessante un lavoro di
recente pubblicazione che getta luce su un requisito molecolare che
avvantaggerebbe nella competizione.
Han e collaboratori, studiando il processo di formazione
della memoria emozionale legata alla paura secondo un paradigma sperimentale
collaudato da decenni, hanno identificato con certezza, nei neuroni del topo che
prendono parte al processo, un elemento strettamente legato al destino
selettivo della cellula (Han J. H. et al. Neuronal competition and selection during memory
formation. Science 316, 457-460, 2007).
Il livello di CREB (transcription factor cyclic AMP-response element binding protein) espresso dal singolo neurone consente di
prevedere se questa cellula sarà in grado di vincere la competizione.
I dati emergenti dagli esperimenti dimostrano con elevato
grado di certezza che CREB è implicata nella selezione dei neuroni che
competono per la formazione della memoria studiata, tuttavia rimane ancora
indefinito l’esatto ruolo fisiologico svolto dalla molecola.