sclerosi Laterale Amiotrofica e P-38MAPK
La
Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) è una malattia degenerativa del sistema
nervoso centrale che colpisce selettivamente i motoneuroni, interessando sia
quelli superiori (corticali) sia quelli inferiori (troncoencefalici e
midollari), potendosi presentare con quadri clinici diversi (Amiotrofia Spinale, Paralisi Bulbare, Sclerosi Laterale Primaria, Paralisi
Pseudobulbare). E’ un tipico esempio di malattia neuronale sistemica che colpisce
maggiormente il sesso maschile, presentandosi in genere nella forma sporadica
ad etiologia ignota. Solo nel 10% dei casi si riconosce un carattere familiare
a trasmissione autosomica dominante di cui si ritiene responsabile un gene
localizzato sul cromosoma 21.
Si
è visto che la proteina p-38MAPK (p-38 mitogen activated protein kinase) è
intensamente attivata nei motoneuroni già in fasi molto precoci della malattia
e, progressivamente, l’attivazione si estende alle cellule circostanti. La
propagazione dell’attivazione viene attribuita agli eventi neurotossici che il
polipeptide è in grado di innescare. Sarà necessario ottenere una grande
quantità di nuovi dati per avere un quadro concettuale di riferimento che
consenta di fare ipotesi eziopatogenetiche fondate.
Gli
autori di uno studio su un modello murino di sclerosi multipla, che ha visto la
collaborazione del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino con
il Mario Negri di Milano, il Mario Negri Sud di Chieti e l’Ospedale S. Luca di
Milano, pubblicato sul numero di giugno di Molecular and Cellular Neuroscience
(Tortarolo M. et al., Persistent activation of p38
mitogen-activated protein kinase in a mouse model of familial amyotrophic
lateral sclerosis correlates with disease progression, Mol Cell Neurosci., Vol. 23, Issue 2, 180-192, June 2003) avanzano
l’ipotesi che la P-38MAPK sia un fattore determinante nella patogenesi della
SLA: l’attivazione nei motoneuroni sarebbe legata all’insorgenza, mentre la
propagazione alle cellule gliali reattive circostanti sarebbe determinante per la
progressione della patologia.