LA RIGENERAZIONE DI UN ARTO HA ORIGINE NERVOSA

 

 

La salamandra può rigenerare l’arto che le è stato amputato, attivando processi solo in parte noti. Brockes e i suoi colleghi (Department of Biochemistry and Molecular Biology, University College of London) hanno ottenuto un risultato importante per la comprensione dei meccanismi che orchestrano tutto il processo di rigenerazione, identificando un fattore di crescita cruciale per le cellule del blastema: newt AG (nAG) (Kumar A., et al. Molecular basis for the nerve dependence of limb regeneration in adult vertebrate. Science 318, 772-777, 2007).

Il fattore di crescita nAG è membro della famiglia di proteine AG (anterior gradient), ed è un ligando per Prod1, una proteina ancorata alla membrana ed espressa dalle cellule blastemiche, la cui funzione sembra essere fondamentale per la definizione dell’identità delle cellule rigenerate nella loro posizione lungo l’asse prossimo-distale.  

E’ emerso che, dopo l’amputazione, la proteina nAG è espressa nelle cellule di Schwann e, in una fase successiva, nell’epidermide danneggiata. La denervazione ha abolito l’espressione di nAG, mentre la sua riespressione locale ha ristabilito il fenomeno di rigenerazione dell’arto.

I risultati della ricerca condotta al Collegio universitario di Londra, stabiliscono un rapporto fra l’identità di posizione delle cellule del blastema e la dipendenza dal nervo della rigenerazione a valle dell’amputazione.

Il cimento di quanto emerso da questo studio con la realtà molecolare dei mammiferi, potrà fornire interessanti spunti per cercare di comprendere, a partire dalle differenze, la logica e l’economia dei processi che rendono la nostra riparazione tanto diversa da quella delle salamandre.

 

Roberto Colonna

BM&L-Dicembre 2007

www.brainmindlife.org