RAPAMICINA PROTETTIVA NEL PARKINSON

 

 

Dalla definizione della degenerazione della componente dopaminergica nigro-striatale, si sono fatti molti progressi nella conoscenza della patogenesi della malattia di Parkinson, ma sulle vie di segnalazione che portano alla morte dei neuroni c’è ancora molto da indagare. Malagelada e colleghi del Department of Pathology and Cell Biology, Columbia University, New York, hanno rilevato che la rapamicina è in grado di bloccare un gene che promuove la morte cellulare in modelli sperimentali della malattia in vivo e in vitro (Malagelada C., et al. Rapamycin protects against neuron death in in vitro and in vivo models of Parkinson’s disease. Journal of Neuroscience 30, 1166-1175, 2010).

I ricercatori hanno impiegato modelli sperimentali cellulari ed animali basati sull’induzione da tossina di un quadro fisiopatologico corrispondente a quello della malattia di Parkinson.

La rapamicina, un inibitore allosterico della chinasi dei mammiferi mTOR[1], bloccava l’induzione di DDIT4 (DNA damage-inducible transcript 4)[2], un gene che in precedenti studi è risultato responsabile di promuovere la morte dei neuroni nei modelli della malattia neurodegenerativa descritta da James Parkinson. Infatti, la proteina prodotta da questo gene causa morte neuronica sia nei pazienti affetti dalla malattia sia nei modelli animali e cellulari, portando alla defosforilazione della chinasi Akt, un effettore a valle di mTOR con un importante ruolo per la sopravvivenza dei neuroni.

La sperimentazione ha rivelato il possibile meccanismo molecolare di questa azione.

E’ emerso che il trattamento con rapamicina preservava la fosforilazione di Akt. Al contrario, DDIT4 sopprimeva l’attivazione di Akt, suggerendo che la chiave degli effetti opposti di rapamicina e DDIT4 sulla vita dei neuroni è da ricercarsi nell’influenza sull’attività di Akt.

La capacità della rapamicina di esercitare un effetto protettivo nei modelli sperimentali sembra doversi ascrivere alla soppressione selettiva di alcune azioni di mTOR, come indicato dagli esperimenti con Torin1, un inibitore catalitico totale di mTOR, che ha causato la defosforilazione di Akt e la necrosi dei neuroni dopaminergici.

 

L’autore della nota invita alla lettura delle recensioni dei lavori originali di argomento connesso nelle nostre “NOTE E NOTIZIE”.

 

Roberto Colonna

BM&L-Marzo 2010

www.brainmindlife.org

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

 

 



[1] Per la precisione è un inibitore allosterico di alcune, non di tutte le azioni di mTOR.

[2] RTP801/REDD1/Ddit4.