PRESENTAZIONE AI SOCI DI BM&L DELLA IV EDIZIONE DI PSYCHONEUROIMMUNOLOGY

 

 

Lo scorso giovedì 26 ottobre 2006 Giuseppe Perrella, presidente della Società Nazionale di Neuroscienze “BRAIN MIND & LIFE ITALIA”, ha presentato ai soci la IV edizione di “Psychoneuroimmunology”.

L’opera in due volumi (XX pp. introduttive e 1269 pp. di testo, inclusi gli indici), edita dall’Academic Press con il copyright del 2007, è diretta dallo stesso fondatore della disciplina, Robert Ader, e si presenta come un vero e proprio avvenimento, sia per gli straordinari progressi che sono stati compiuti in questo campo, sia per il ruolo di modello di ricerca multidisciplinare ed interdisciplinare riconosciuto dai National Institutes of Health alla psiconeuroimmunologia.

Agli occhi dei membri di BM&L, il trattato, che gode il privilegio di essere il miglior aggiornamento disponibile attualmente nell’ambito delle mind-body sciences, presenta il valore aggiunto di un approccio coerente, sia con la teoria neurobiologica della mente concepita dal presidente della Società Nazionale e propugnata dalla nostra scuola, sia con la “wholistic medicine” teorizzata dalla presidente della Società Internazionale, Linda Faye Lehman, e alla quale tutta la cultura di “BRAIN MIND & LIFE” si ispira.

A questa prima presentazione ai soci, ne seguiranno altre presso vari istituti scientifici in Italia e all’estero.

La prima edizione di “Psychoneuroimmunology”, pubblicata venticinque anni fa, verteva prevalentemente sui rapporti fra encefalo e sistema immunitario, considerandoli apparati distinti tanto quanto lo sono le discipline accademiche che li studiano, in osservanza del paradigma dominante, secondo la celebre formulazione di Thomas Kuhn: “La ‘scienza normale’ si occupa dell’elaborazione di fenomeni già forniti dal paradigma prevalente” (v. The Structure of Scientific Revolutions, Chicago University Press, 1970).

Attualmente il campo della psiconeuroimmunologia, in cui convergono neuroscienze, scienze del comportamento, endocrinologia ed immunologia, si presenta come una nuova esperienza, rispetto alla quale i concetti di inter-disciplinarietà, multi-disciplinarietà e trans-disciplinarietà, rappresentano forme di descrizione antiquate, che seguono ancora i vecchi schemi basati su rigide separazioni di competenze. Nella prefazione, con parole simili a quelle impiegate dal nostro presidente nel discorso sull’ispirazione culturale di BM&L, Robert Ader introduce l’originalità della psiconeuroimmunologia, criticando le artificiose separazioni fra campi di studio: “I confini disciplinari, codificati dalle burocrazie, sono finzioni storiche che possono restringere l’immaginazione e impedire il trasferimento e l’applicazione delle tecnologie e danno credito all’affermazione di Werner Heisemberg secondo cui ‘Ciò che osserviamo non è la natura in sé, ma la natura esposta al metodo con il quale la interroghiamo’. Oggi, ancora, il business della scienza, con il quale intendo la formazione degli scienziati, la formulazione di domande ed ipotesi, la realizzazione delle ricerche, la comunicazione fra scienziati, e perfino il finanziamento della ricerca, ha luogo all’interno di confini disciplinari che rappresentano la scomposizione in parti di fenomeni naturali. Questa non è una rappresentazione della natura. E’ un’esperienza che riflette i nostri limiti intellettuali” (Preface to IV Edition, p. XV, nostra traduzione).

Giuseppe Perrella ha bene illustrato il ruolo che avuto e sta avendo, nello sviluppo del campo fondato da Ader, l’assunzione da parte dei National Institutes of Health (NIH) di Bethesda del ruolo di guida in un importante ma difficile progresso metodologico e di mentalità, che ha in questa opera una sua prima realizzazione esemplare. Nella NIH-Roadmap si legge che “la ricerca biomedica è stata tradizionalmente organizzata in ampie aree di interesse scientifico e poi raggruppata in distinte specialità basate sui dipartimenti. Ma, col progresso scientifico della scorsa decade, sono apparsi due fondamentali temi: lo studio della biologia umana e del comportamento è un processo meravigliosamente dinamico, e le tradizionali divisioni nell’ambito della ricerca biomedica possono in qualche modo ostacolare l’avanzare delle scoperte scientifiche. Per ridurre queste barriere organizzative artificiali, l’NIH realizzerà varie iniziative volte a facilitare le collaborazioni per la ricerca interdisciplinare e la formazione nella ricerca e, infine, condurre allo sviluppo di nuove discipline ibride che forniranno una più completa comprensione delle interazioni psicologiche, sociali e biologiche nella salute e nella malattia”.

Come regina di queste discipline ibride, la psiconeuroimmunologia apre la strada a quel puro desiderio di conoscere, non imbrigliato in rigidi confini, che ha da sempre nutrito la più autentica ispirazione della ricerca di base.

Giuseppe Perrella ha rilevato che la responsabilità scientifica della IV edizione di “Psychoneuroimmunology” è condivisa da studiosi del calibro di Robert Dantzer, Ronald Glaser, Cobi Heijnen, Michael Irwin, David Padgett e John Sheridan, i quali hanno svolto un lavoro davvero pregevole nel selezionare e rivedere i manoscritti su cui si sono basati i capitoli di competenza di ciascuno, conferendo un approfondimento di dettaglio ed una omogeneità di esposizione che rendono l’opera più equilibrata di quanto fosse lecito attendersi, considerata la disparità che esiste fra gli argomenti: si pensi alla mole di ricerche svolte in ambiti come quelli della fisiopatologia dello stress, al confronto con lo stadio ancora iniziale delle conoscenze per argomenti affascinanti e nuovi quali l’immunologia della dominanza sociale o la risposta immunitaria nelle relazioni affettive.

Dopo una dettagliata disamina degli argomenti trattati nei 52 capitoli in cui sono divise le cinque parti dell’opera, il presidente di BM&L-Italia ha voluto dedicare le sue considerazioni conclusive al capitolo sui rapporti fra affetti positivi e funzione immunitaria.

“Psychoneuroimmunology” propone, in un compendio esteso a tutti i principali argomenti indagati in questi ultimi anni, nuovi dati e conoscenze che si collocano nello spazio globale e naturale della biologia degli organismi nel loro complesso e che, pertanto, non dovrebbero essere ignorati da alcuno studioso della salute e della malattia umana.

 

Roberto Colonna & Giovanni Rossi

BM&L-Ottobre 2006

www.brainmindlife.org