BUONA PASQUA 2008
DA BM&L-ITALIA
In occasione della Pasqua, gli autori delle nostre “Note e Notizie” osserveranno un turno di riposo e, pertanto, il consueto aggiornamento settimanale riprenderà Sabato 29 marzo.
Augurando ai visitatori del nostro sito, agli amici e ai simpatizzanti della Società Nazionale di Neuroscienze una felicissima Pasqua, riproponiamo alcune considerazioni pubblicate in precedenza e sempre attuali.
I valori simbolici
del passaggio e della resurrezione, il primo riconducibile alle feste di
primavera dei tempi più remoti e il secondo proprio della cultura cristiana,
possono idealmente rappresentare le due radici più profonde della nostra
civiltà, alle quali si possono far risalire due atteggiamenti mentali che ci
sembra di riconoscere ancora oggi.
Noi di “BRAIN MIND
& LIFE”, in occasione della Pasqua, amiamo proporre la convergenza dei due
valori nella comune aspirazione al rinnovamento.
E, in questo
spirito, rivolgiamo i nostri migliori auguri a tutti i visitatori del nostro
sito, e particolarmente a coloro che ritengono l’amore per la scienza, per la
conoscenza e per la vita, un tutt’uno non dissociabile.
La nostra Società
Scientifica si rinnova nella continuità e, aprendo le porte a nuovi soci e a
nuovi contributi, prosegue nel cammino che la vuole simile nello spirito alle
antiche accademie, ma immersa nella prassi quotidiana della ricerca più
avanzata.
Il nostro impegno
nel combattere ciò che disturba e inquina la conoscenza e la sua trasmissione
-per quella piccola parte che ci compete e ci riesce di sorvegliare- e la
nostra passione nel sostenere il valore collettivo della tutela del vero
scientifico in tutte le occasioni di pubblico dibattito, ci sono valsi consensi
e incoraggiamenti che ci hanno infuso coraggio, determinazione e forza, che
vorremmo a nostra volta trasmettere a tutti coloro che comprendono il valore
vitale del rinnovamento e aspirano a migliorarsi per divenire essi stessi, per
gli altri, speranza.
Vogliamo ora
riproporvi quanto lo scorso anno scrisse Monica Lanfredini e, con le sue
parole, rinnovare i nostri migliori auspici.
In seno alle
civiltà del Medio Oriente e della vecchia Europa, dalle quali deriva in massima
parte la cultura dei nuovi continenti, si è andata sviluppando un’esperienza
rituale innestata su tradizioni proto-storiche legate al passaggio dall’inverno
alla primavera, che ha assunto un definito ruolo ontologico nella tradizione
ebraica e cristiana della Pasqua. Una radice così profonda può giustificare la
diffusione ben oltre l’orizzonte religioso di una concezione del passaggio
inteso non come semplice transizione da uno stato ad un altro, ma quale
possibilità di un mutamento positivo, come una sorta di risveglio o di vera e
propria rinascita.
L’istituzione della
Pasqua ebraica è collegata all’Esodo e, specificamente, all’episodio
biblico in cui Mosè ordina agli Ebrei prigionieri in Egitto di segnare col
sangue di un agnello le porte delle loro case, perché il Signore venuto per
dare la morte ai primogeniti degli oppressori, potesse distinguerle e passare
oltre (in ebraico pesah, da cui pasqua). La festa durava sette
giorni, dal 15 al 22 Nisan (marzo-aprile) e consisteva nel rito dell’offerta
simbolica di un mannello di spighe e di un agnello, che poi si mangiava con il
pane detto azzimo, ossia non lievitato. La tradizione cristiana ritiene
la simbologia del rito ebraico preparatoria al compimento dell’effettivo passaggio
spirituale ed universale dal peccato alla grazia, possibile per la passione,
morte e resurrezione di Gesù Cristo (l’Agnello di Dio), che avvenne in un tempo
prossimo a quello pasquale. Dal Concilio di Nicea, ossia dal 325, la Pasqua si
celebra la prima domenica dopo il plenilunio successivo all’equinozio di
primavera; pertanto essa deve cadere tra il 22 marzo e il 25 aprile.
La Pasqua coglie un
nodo antropologico dell’esperienza umana che ha nella catarsi, nella
conversione e nella metamorfosi, aspetti paradigmatici ricollegabili ad
un’unica radice conoscitiva.
In questo tempo di
transizione, il nostro augurio è idealmente esteso, attraverso i lettori di
queste parole, a tutti e a ciascuno, nell’ottica del desiderio universalmente
radicato nell’esperienza umana di vivere il cambiamento come attualità di una
forza che trasformi la speranza rivolta al futuro nella gioia della
realizzazione nel tempo presente.
Buona Pasqua!