IL PADRE RICONOSCE I FIGLI GRAZIE ALLA NEUROGENESI

 

 

Nei mammiferi il riconoscimento dei parenti prossimi, inclusa la prole, si ritiene si basi sulla memorizzazione dell’odore corporeo, unico per ciascun individuo e geneticamente programmato. In particolare, è stata studiata in varie specie la capacità della madre di riconoscere all’olfatto i piccoli, potendo distinguere quelli che ha già allattato da quelli ancora digiuni, grazie al formarsi di specifiche memorie olfattive durante una finestra temporale post-natale, che costituisce l’intervallo sensibile per questo apprendimento[1]. Il comportamento che dimostra il riconoscimento della prole e le variazioni cerebrali connesse con la plasticità alla base delle memorie olfattive, sono stati indagati approfonditamente nelle madri, ma non nei padri, sui quali non si sa molto. A colmare questa lacuna, uno studio recente di Mak e Weiss dell’Hotchkiss Brain Institute, Department of Cell Biology & Anatomy, University of Calgary, Faculty of Medicine, Calgary (Canada), ha accertato che le interazioni padre-prole accrescono la neurogenesi nella zona subventricolare (SVZ) e nel giro dentato, ed ha stabilito che questo sviluppo di nuovi neuroni è importante per il riconoscimento padre-figli (Mak G. K. & Weiss S. Paternal recognition of adult offspring mediated by newly generated CNS neurons. Nature Neuroscience 13 (6), 753-758, 2010).

I due ricercatori hanno in primo luogo accertato che i maschi di topo possono riconoscere i propri figli da adulti, solo se hanno interagito con loro dopo il parto per almeno due giorni. Tale condizione per il riconoscimento ha suggerito di esplorare la base biologica dell’effetto dell’interazione precoce.

I roditori di sesso maschile che avevano interagito con la prole subito dopo la nascita mostravano un netto aumento del livello di neurogenesi (dal 25 al 40%) nella zona subventricolare e nel giro dentato, con un incremento del numero di neuroni rispetto ai maschi che non avevano avuto rapporti con i piccoli stimato del 39% nel bulbo olfattivo e dell’88% nel giro dentato. Gli interneuroni olfattori neoprodotti, implicati nella memoria e nell’apprendimento sensoriale, rispondevano specificamente agli odori della prole.

E’ noto che l’ormone prolattina ha un ruolo importante nell’indurre il comportamento di cure paterne nei roditori maschi e nell’accrescere la neurogenesi olfattoria nelle femmine gravide. Pertanto i due ricercatori hanno esplorato la possibilità di una responsabilità della segnalazione legata alla prolattina nell’induzione degli effetti neurogenetici. La verifica sperimentale ha rivelato che i progenitori neuronici della zona subventricolare e del giro dentato dei topi maschi adulti esprimevano il recettore per la prolattina (PRLR).

Mak e Weiss hanno allora studiato le condizioni in cui la segnalazione legata al recettore della prolattina è abolita. A tal fine hanno impiegato ceppi di topo Prlr-/- , privi del recettore, ed anticorpi neutralizzanti la prolattina in topi geneticamente normali. In entrambi i casi era abolito l’incremento di neurogenesi indotta dai contatti con la prole nella zona subventricolare e nel giro dentato del genitore maschio. Inoltre, i maschi Prlr-/- fallivano nel riconoscimento della propria prole adulta. La somministrazione di ormone luteinizzante durante le interazioni postnatali era però in grado di accrescere la neurogenesi nella zona subventricolare e nel giro dentato, ripristinando pienamente l’abilità dei padri di riconoscere dall’odore i propri figli.

In conclusione, questo studio ha accertato che nei roditori l’interazione precoce del padre con la propria prole induce neurogenesi mediata da prolattina nella zona subventricolare e del giro dentato e suggerisce che le conseguenti variazioni nella plasticità cerebrale contribuiscono alla discriminazione olfattiva della prole.

Il passo seguente consisterà nel definire i meccanismi molecolari che consentono il formarsi delle memorie e il riconoscimento dei figli in base all’odore.

 

L’autrice della nota invita alla lettura dei numerosi scritti di argomento connesso che compaiono nelle sezioni “NOTE E NOTIZIE” e “IN CORSO” di questo sito.

 

Diane Richmond

BM&L-Giugno 2010

www.brainmindlife.org

 

 



[1] Si rimanda alla consultazione dell’elenco delle “NOTE E NOTIZIE” per le recensioni di lavori su questo argomento.