L’OROLOGIO INTERNO DELLA RETINA

 

 

L’affascinante scoperta dell’orologio biologico endogeno della retina, ha posto ai ricercatori numerosi quesiti sulle cellule e sui meccanismi molecolari responsabili della scansione temporale. In particolare, la sperimentazione cerca di stabilire la localizzazione e i sistemi funzionali responsabili del controllo. Una risposta a questi interrogativi viene da uno studio condotto Ruan e colleghi del Department of Biological Sciences of Vanderbilt University a Nashville, Tennessee (Ruan G. X., et al., An autonomous circadian clock in the inner mouse retina regulated by dopamine and GABA. PLoS 6, e249, 2008).

Ricordiamo che nell’organizzazione strutturale della retina l’anatomia descrittiva distingue 10 strati enumerati dal margine coroideo al vitreo, rispettivamente considerati esterno ed interno perché sono tali nella costituzione concentrica dell’occhio: 1) epitelio pigmentato, 2) strato dei coni e dei bastoncelli, 3) membrana limitante esterna, 4) strato nucleare esterno, 5) strato plessiforme esterno, 6) strato nucleare interno, 7) strato plessiforme interno, 8) strato delle cellule gangliari, 9) strato delle fibre nervose, 10) membrana limitante interna.

I ricercatori hanno coltivato retine intatte di topo adulto esprimenti luciferasi sotto il controllo del gene Per1, per rilevare l’attività circadiana.

L’imaging di sezioni verticali della retina ha dimostrato che i segnali di luminescenza ritmica erano concentrati in corrispondenza del sesto strato della struttura fotorecettiva, consentendo così di localizzare l’attività di segnapassi nello strato nucleare interno. Gli esperimenti condotti mediante l’interruzione della comunicazione cellulare fra i maggiori sistemi di neurotrasmissione (fotorecettori e cellule gangliari: melatonina e glutammato; strato nucleare interno: dopamina, acetilcolina, GABA, glicina e glutammato) ha dimostrato che si tratta di un processo cellula-autonomo.

Lo studio della regolazione dell’orologio retinico ha rivelato che la fase è determinata da un’attività dopaminergica mediata dai recettori D1, e l’ampiezza è definita mediante neurotrasmissione GABA-ergica.

 

Il testo dell’articolo di Ruan e collaboratori è gratuitamente accessibile in PubMed Central e PLoS Biology.

Si invita a scorrere l’elenco delle “Note e Notizie” per recensioni di studi sulla retina e sui meccanismi molecolari del controllo dei ritmi biologici.

 

Lorenzo L. Borgia

BM&L-Dicembre 2008

www.brainmindlife.org

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]