IBRIDI NEURONICI ALLA BASE DELLA NEUROPATIA DIABETICA

 

 

Lawrence Chan ha recentemente scoperto cellule positive all’insulina e alla proinsulina, normalmente presenti solo nel pancreas, in vari organi di ratti e topi affetti da diabete sperimentale, ed ha dimostrato per molte di queste cellule l’origine dal midollo osseo. Mentre questi dati trovavano conferma in altri laboratori, Chan ha condotto con Terashima ed altri collaboratori una ricerca che ha portato all’identificazione, negli stessi modelli sperimentali, di ibridi fra queste cellule provenienti dal midollo osseo e i neuroni del nervo sciatico e dei gangli delle radici dorsali (The fusion of bone-marrow-derived por-insulin-expressing cells with nerve cells underlies diabetic neuropaty. Proc. Natl. Acad. Sci. USA doi: 10.1073/pnas.0505717102, 2005).

Questi neuroni fusi con gli elementi midollari, oltre ad essere positivi alla pro-insulina, esprimono una citochina nota per il ruolo che svolge nella neuropatia periferica: il fattore α di necrosi tumorale (TNF-α).

Per cercare di comprendere il ruolo di questi ibridi neuronici nella fisiopatologia del danno nervoso, i ricercatori ne hanno studiato alcune caratteristiche funzionali contraddistinguendoli sulla base dell’espressione della pro-insulina. In tal modo hanno rilevato che solo le cellule positive alla pro-insulina andavano incontro ad apoptosi e mostravano anomalie nell’omeostasi del calcio. La dimostrazione che questi ibridi sono cellule  patologiche, espressione della fisiopatologia diabetica, può essere sintetizzata in due dati rilevati a seguito del trattamento degli animali da esperimento con insulina: 1) riduzione del numero di cellule positive alla pro-insulina; 2) prevenzione del segno elettroneurografico di neuropatia dato dall’allungamento del tempo di conduzione nei nervi motori.

Il lavoro svolto dal gruppo di ricerca di Chan ha fornito un contributo di notevole valore alla conoscenza della patologia di questa grave complicanza del diabete mellito, anche se ora sarà necessario cercare di comprendere il rapporto fra questi dati ed altri fattori implicati nella genesi del danno dei nervi periferici, quali lo stress ossidativo e il deficit di fattore di crescita.

 

BM&L-Novembre 2005

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