NEURONI CORTICALI DEFINITI DA SATB2

 

 

Nella neocorteccia si descrivono due tipi di neuroni di proiezione, distinti in base alla sede ed al tragitto seguito dall’assone: 1) neuroni piramidali superiori, siti negli strati V e VI della corteccia, dai quali si dipartono i neuriti che confluiscono nel corpo calloso e, attraversando la linea mediana, giungono nell’emisfero del lato opposto; 2) neuroni piramidali profondi che, posti negli strati inferiori della corteccia, inviano il loro prolungamento ai centri sottocorticali dello stesso lato. Da questi due tipi cellulari dipende la configurazione in parte diretta e in parte crociata dei collegamenti del manto cerebrale con i nuclei della base, pertanto la comprensione dei meccanismi molecolari responsabili della differenziazione nell’uno o nell’altro tipo di neurone piramidale, potrebbe aiutare a penetrare almeno in parte il fitto mistero che ancora avvolge il valore funzionale di una tale organizzazione morfologica.

Due gruppi di ricerca indipendenti sono giunti pressoché contemporaneamente alla stessa conclusione: l’espressione della proteina legante il DNA, SATB2, è cruciale durante lo sviluppo per la differenziazione in neuroni piramidali superiori, ossia nelle cellule nervose che, con i loro assoni, contribuiscono alla costituzione della maggiore formazione bianca della linea mediana dell’encefalo, il corpo calloso (Alcamo E. A., et al. Satb2 regilates callosal projection neuron identity in the developing cerebral cortex. Neuron 57, 364-377, 2008; Britanova O., et al. Satb2 is a postmitotic determinant for upper-layer neuron specification in the neocortex. Neuron 57, 378-392, 2008).

Negli embrioni di topo mancanti di SATB2 non si ha la migrazione verso gli strati corticali superficiali V e VI delle cellule che dovranno divenire neuroni di proiezione superiori e, conseguentemente, non si ha la formazione del corpo calloso e i caratteristici collegamenti sottocorticali nell’emisfero controlaterale. In altre parole, il destino differenziativo di queste cellule sembra ricalcare quello dei neuroni piramidali profondi.

Un dato di fondamentale importanza emerso dalla sperimentazione, è rappresentato dallo specifico meccanismo che determina questi effetti. SATB2 avvia un programma di espressione genica specifico per la differenziazione in neuroni piramidali superiori e reprime l’espressione dei geni implicati nella specificazione dei neuroni  piramidali profondi, incluso il fattore di trascrizione CTIP2.

In conclusione i due lavori qui recensiti, oltre ad aver fornito risultati di immediato interesse, contribuiscono alla costruzione di quel complesso mosaico di conoscenze che potrà consentirci di comprendere il perché delle particolari configurazioni descritte dall’anatomia macroscopica e microscopica del sistema nervoso centrale. Poiché molte caratteristiche morfologiche sembrano essere legate alla logica dell’evoluzione, l’individuazione dei geni responsabili e dei rapporti che intercorrono fra essi potrebbe rappresentare un prezioso filo di Arianna nel labirinto più complesso che ci propone la natura.

 

Giovanni Rossi

BM&L-Marzo 2008

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