I NEURONI CORTICALI SONO PERENNI NONOSTANTE LA NEUROGENESI   

 

 

Con un metodo ingegnoso basato sull’impiego del C14, Jonas Frisén e il suo team del Karolinska Institutet guidato da K. L. Spalding, hanno determinato l’età del DNA di neuroni corticali umani, trovandola corrispondente a quella dell’individuo (Spalding K. L. et al., Retrospective birth dating of cells in humans. Cell 122, 133-143, 2005).

Per comprendere come è stato possibile al gruppo di ricerca svedese ottenere questo risultato, è necessario rammentare alcune semplici nozioni che riguardano la fisica e la chimica del carbonio (C).

Il C è presente in natura come miscela di tre isotopi, ovvero tre diverse forme fisiche dello stesso elemento chimico; tre forme, quindi, con lo stesso numero atomico (6, dovuto alla presenza di sei protoni) ma con un diverso numero di massa che li contraddistingue: 12C, 13C, 14C. I primi due sono stabili, mentre il terzo, il 14C, presente nella proporzione di un atomo ogni mille miliardi (1012) degli altri due, è instabile e quindi radioattivo.

Per le complesse catene di cicli metabolici ed alimentari degli organismi viventi, il carbonio impiegato per la biosintesi dei composti organici (e, fra questi, gli acidi nucleici, i glicidi, i lipidi e i protidi dei neuroni) deriva dal CO2 dell’atmosfera.

Ciò ricordato, è necessaria un’altra piccola premessa di carattere storico: dopo le bombe atomiche che hanno posto fine alla II Guerra Mondiale, le esplosioni di bombe nucleari -i cosiddetti bomb tests- sono continuate durante tutto il periodo successivo, detto della guerra fredda, determinando un picco di innalzamento del radioisotopo 14C nel CO2 atmosferico durante gli anni Cinquanta. A partire dal 1963, epoca del trattato di non proliferazione nucleare, si è avuta una brusca caduta del tasso dell’isotopo radioattivo nel C dell’atmosfera e nei composti organici da questo derivati.

Queste condizioni hanno reso possibile determinare un rapporto fra livelli atmosferici noti di 14C -corrispondenti ad epoche precise- e grado di presenza del radioisotopo nel DNA di nuova sintesi. Infatti, poiché il C derivante dall’atmosfera è incorporato nel DNA durante la sua sintesi, il tasso misurabile di radioattività dovuto alla percentuale di 14C è rivelatore dell’epoca in cui la cellula è nata.

I neuroni della corteccia cerebrale studiati con questo metodo mostravano una probabile data di nascita corrispondente all’età cronologica della persone cui apparteneva il cervello, confermando la nozione consolidata dell’assenza di un loro ricambio durante la vita. Il dato aveva conferma nei rilievi effettuati sulle cellule non nervose, risultate sempre più giovani e con età corrispondenti alle stime note e consolidate di life-span del tessuto di provenienza.

Diversamente da quanto si legge su una rivista italiana (Darwin) che ha dato notizia di questa ricerca, notiamo che il procedimento impiegato nel laboratorio di Jonas Frisén è concettualmente diverso da quello che è stato a lungo impiegato in archeologia e che valse il premio Nobel al suo ideatore, Willard F. Libby.   

Questo lavoro ha meritato la copertina della rivista Cell, che ha titolato “Atmospheric 14C from Bomb Tests Aids in Dating Human Neurones” su una illustrazione molto suggestiva, in cui la sagoma di un cervello trasparente copre il gigantesco fungo prodotto nel 1962 dall’esplosione della bomba nucleare Truckee sganciata a sud della Christmas Island.

 

BM&L-Ottobre 2005

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