NUOVI DATI SULLA NEUROGENESI: IL RUOLO DI OLIG2

 

 

La scoperta della neurogenesi nel cervello adulto, dopo l’iniziale entusiasmo suscitato dalla speranza di poter manipolare il fenomeno a scopo terapeutico, ha deluso le aspettative dei ricercatori. I problemi sollevati dalla rigenerazione neurale sono molti (si veda: BM&L OPINION a commento di Molecular “Stop Signs” May Hold Secret Of Nerve Regeneration), uno di questi è rappresentato dalla limitazione del fenomeno a zone circoscritte (aree neurogeniche) con impossibilità di ottenere la proliferazione nelle altre parti del sistema nervoso centrale quando sono soggette a danno.

Buffo, dell’Università di Torino, con un gruppo di ricerca condotto da Magdalena Götz, si è chiesto se al di fuori delle aree neurogeniche esistono dei fattori che sopprimono lo sviluppo di nuove cellule nervose (Expression pattern of the transcription factor Olig2 in response to brain injuries: implications for neuronal repair. Proc. Natl Acad. Sci. USA 102, 18183-18188, 2005).

La sperimentazione ha mostrato che il fattore di trascrizione Olig2 (Oligodendrocyte transcription factor 2) è un fattore di restrizione.

In questa ricerca sono stati indagati, nel topo, gli effetti di vari fattori di trascrizione neurogenici, quali Pax6, Ngn2, Mash1 e Gsh2, sullo sviluppo di nuovi neuroni a seguito di tre tipi di danno sperimentale: ferita, ischemia e placche amiloidi. Tutti questi fattori prendono parte alla specificazione del destino di sviluppo e sono presenti in precursori della zona subependimale, un’area nota per la neurogenesi naturale; come ci si attendeva, non erano presenti nelle cellule danneggiate incapaci di neurogenesi. OLIG2 (ma non OLIG1) era, invece, abbondante in varie popolazioni di cellule gliali dopo il danno, ma non nelle regioni intatte. L’elevato numero di cellule OLIG2-positive si osservava in tutti e tre tipi di danno, anche se per effetto di meccanismi diversi.

Impedendo l’attività di OLIG2 per studiarne gli effetti, i ricercatori hanno assistito allo sviluppo di cellule che acquisivano i contrassegni dei neuroni immaturi. Questo suggerisce che le cellule gliali, dopo un danno nel cervello adulto, hanno la potenzialità latente di generare neuroni. E’ interessante notare che in alcune cellule in cui era stata soppressa la funzione di OLIG2 è stato evidenziato il fattore di trascrizione neurogenico PAX6: è ragionevole supporre che OLIG2 impedisca l’azione di PAX6 dopo il danno.

In conclusione, gli autori di questo studio hanno cercato di definire il pattern di espressione di Olig2 in funzione della riparazione del danno neuronale, fornendo risultati davvero rilevanti per tutti coloro che studiano l’induzione della neurogenesi; tuttavia, non si deve correre il rischio di sopravvalutare la portata di quanto emerso da questa sperimentazione. E’ importante notare che solo una piccola quota di cellule sottratte all’azione di OLIG2, in cui PAX6 era attivo, diventavano neuroni maturi, pertanto si comprende che molto deve ancora essere chiarito e conosciuto -a cominciare dai processi che promuovono la sopravvivenza e la differenziazione- prima di poter tracciare un quadro, sia pur schematico e provvisorio, dei meccanismi molecolari che determinano e regolano la neurogenesi nel sistema nervoso dell’adulto.

 

L’autrice della nota ringrazia Giuseppe Perrella e Nicole Cardon con i quali ha discusso l’argomento trattato, e Isabella Floriani per la correzione della bozza.

 

Diane Richmond

BM&L-Febbraio 2006

www.brainmindlife.org