BUON NATALE E BUON 2009 DAI SOCI DI BM&L

 

 

Quest’anno, per l’indisponibilità di soci più anziani ed autorevoli, il compito di rivolgere gli auguri ai visitatori del nostro sito è toccato a me che, oltre ad essere la persona più giovane e meno rappresentativa, sono forse anche la meno adatta per capacità comunicative ed abilità di scrittura. Ho allora pensato di riproporvi un brano dalla “riflessione sulla nascita” che la professoressa Monica Lanfredini ha scritto per voi lo scorso anno, e che trovo ancora più attuale in questi giorni.

 

“[…] La mia breve riflessione non può non ricalcare quanto ho sentito di recente al Seminario Permanente sull’Arte del Vivere su questo argomento, perché è rimasto, nella mia mente, in attesa di un ritorno nella coscienza; infatti coglierò quest’occasione per proporvi dei concetti che sento appartenermi, ma non ho potuto approfondire, e nei confronti dei quali sono nel debito di chi abbia dovuto, suo malgrado, trascurare il più gradito degli ospiti.  

Nel prototipo antropologico naturale, la nascita è preceduta da un’attesa, segnata da un dolore e compiuta dalla manifestazione della presenza di un nuovo essere. Il nato non è altro che la materializzazione di un desiderio che, nel realizzarsi, diventa altro da chi lo ha concepito, perché è soggetto a sua volta. Nella nascita sono insiti, dunque, il dramma del dolore, nascosto dalla gioia, e l’enigma dell’individualità spostato nell’alterità.

Sono due nodi di senso irriducibili al biologico, che a nostro avviso possono essere una traccia che la natura ci indica per trovare il filo del senso che lega il piacere alla sofferenza e l’Io all’Altro.

Eppure, siamo immersi in un mezzo-ambiente fatto di molte parole ed immagini e pochi generatori di senso ed interpreti di significato; un medium, che chiamerò modernità, che ha sostituito l’usare al comprendere, il consumare al conoscere e, così facendo, ha svuotato di senso la radice antropologica più preziosa, quella che, conferendo senso comune ai legami umani, creava ragione attraverso i sentimenti.

La modernità rifiuta il dolore -quel dolore che tanto si studia e del quale tanto si scrive e si dibatte nella nostra società scientifica- e in questo rifiuto c’è un risentimento: un’avversione autorizzata dalla delegittimazione del dolore stesso, quale oggetto fuori posto, buio arcaico o mostro anacronistico. La modernità vuole usare la scienza come riparatrice del male che viene dalla natura; non la interroga, non ne vuole conoscere le ragioni, non vuol sapere del sudore che costa capire il dolore, vuole soltanto liberarsene. Ma per far cosa, se non sa della vita e del vivere?

Allo stesso modo, il medium nega individualità ed alterità, indebolendo sempre più il valore della responsabilità. La maggioranza deviante, che mercifica tutto ed è sempre stanca nel suo oziare e sempre ansiosa nel suo affaccendarsi senza un progetto, per rendersi oggetto fra gli oggetti dileggia la ragione, deride il senso, riduce ogni fatto ad opinione ed ogni convinzione a convenienza: così oggettività e soggettività sono entrambe ridotte ad un cumulo di frantumi che possono mescolarsi e confondersi. E’ facile per la modernità perdere il senso dell’umano che ha contraddistinto tutte le grandi civiltà, se non esistono più soggetti della virtù, ma solo persone che da molto tempo si sono liberate dell’ingombro della dignità, del decoro e dell’onore. La modernità rifiuta l’uomo, lo sostituisce con i suoi ruoli sociali e lo riduce alle forme della sua apparenza.

Se tu che leggi non vuoi appartenere al magma indistinto di questa modernità, che non ha nulla di moderno e tutto di quei periodi, ricorrenti nella storia, di degrado regressivo che precede la barbarie, allora, come noi, ricomincia dalla nascita, dalla forza della gioia che nasconde il dolore e dal desiderio che, realizzandosi, può sorriderti.

Buon Natale e Buon Anno!”                                                          

[Monica Lanfredini]

 

Ricordandovi che la pubblicazione delle “NOTE E NOTIZIE” settimanali riprenderà sabato 10 gennaio 2009, da parte mia e di tutti i Soci vi auguro Buone Feste.

 

Isabella Floriani

BM&L-Dicembre 2008/Gennaio 2009

www.brainmindlife.org