COME UN MOTONEURONE
VINCE LA COMPETIZIONE PER LA GIUNZIONE NEUROMUSCOLARE
E’ noto che nei mammiferi adulti l’assone di un motoneurone
spinale o del tronco encefalico si divide in più branche innervando attraverso
un particolare tipo di sinapsi modificata, che prende il nome di giunzione
neuromuscolare, un certo numero di fibrocellule muscolari. In tal modo si
stabilisce un rapporto funzionale stabile fra il neurone e le cellule del
muscolo che da questo dipendono per la contrazione; a questo insieme si dà il
nome di unità motoria. L’unità motoria può presentare un rapporto
neurone/fibrocellule più o meno alto a seconda della precisione del movimento
cui è deputata, ad esempio 1/165 nei muscoli degli arti del gatto e, spesso,
1/3 nei muscoli estrinseci dell’occhio umano.
La costituzione di unità motorie con questo schema (sia pure
con qualche eccezione) rappresenta il risultato di un complesso processo di
eliminazione che ha luogo durante lo sviluppo embrionario, quando più neuroni
innervano le stesse fibrocellule muscolari. In altre parole si determina una
situazione di “selezione durante lo sviluppo” del tipo di quelle descritte e
studiate da Gerald Edelman, che da sempre ha attratto l’attenzione dei
ricercatori.
Due nuovi studi hanno cercato di stabilire su quali basi si
effettui la competizione e, in particolare, il ruolo del tipo di input legato
all’identità del neurone e quello di fattori locali presso la giunzione
neuromuscolare in contrapposizione con proprietà generali del motoneurone (Kasturi N. & Lichtman J.W. The role of neuronal
identity in synaptic competition. Nature 424, 426-430, 2003;
Buffelli M. et al. genetic evidence that relative synaptic efficacy biases the
outcome of synaptic competition. Nature 424, 430-434, 2003).
Kasthuri e Lichtman, studiando il caso della competizione
fra due cellule, hanno dimostrato che il motoneurone che vince la competizione
con il diretto rivale, sarà vincente anche nei confronti successivi. Questo
risultato, ovviamente, porta chiedersi cosa accadrà in esperimenti di
competizione fra tre neuroni o più.
Il fattore decisivo nella competizione per la giunzione
neuromuscolare secondo Buffelli e collaboratori è rappresentato dall’efficacia
sinaptica. Poiché il lavoro di Kasthuri e Lichtman dimostra che il grado gerarchico
del motoneurone nella competizione è inversamente proporzionale al numero delle
diramazioni assoniche, è lecito supporre che ciascun motoneurone disponga di
una definita quantità di neurotrasmettitore e, pertanto, minore è il numero di
diramazioni che devono essere rifornite, maggiore sarà l’efficacia sinaptica.
Nell’ottica dei processi selettivi, così come sono concepiti
in genetica, potrebbero essere sufficienti le naturali variazioni della
quantità di neurotrasmettitore nei motoneuroni a governare il processo di
selezione, ma sono necessari ulteriori studi per accertare l’eventuale presenza
di altri fattori di regolazione.
BM&L –Novembre 2003