GLIA: LA MICROGLIA DORMIENTE NON DORME AFFATTO
La microglia è costituita da piccole cellule dendritiche
presenti diffusamente nel sistema nervoso centrale e reperibili anche nella
retina, caratterizzate da propaggini cellulari che si ramificano in territori
non sovrapposti all’interno dell’encefalo.
Tutti i
domini microgliali, definiti dai campi dendritici, sono equivalenti per
dimensioni e formano un regolare mosaico nel tessuto cerebrale. Come gli
astrociti, le cellule della microglia sono attivate dal danno ischemico e
traumatico. In molte condizioni patologiche diventano cellule fagocitarie,
assumendo un ruolo importante nella rimozione dei detriti prodotti per
infiammazione, necrosi e degenerazione (microglia spazzina), come accade
nell’AIDS, nella SLA, nel Parkinson, nell’Alzheimer e nell’encefalite
paraneoplastica.
In
condizioni ordinarie, una parte delle cellule della microglia si trasforma in
cellule ameboidi ed estremamente mobili; le rimanenti sembrano rimanere
quiescenti, per cui convenzionalmente le si definisce “dormienti”.
Nimmerjahn e collaboratori (Resting
microglial cells are highly dynamic surveillants of brain parenchyma in
vivo. Science advanced online publication 14
April 2005 10.1126/science.11106471)
studiando mediante la “two-photon microscopy”, in vivo, topi mutanti che
mostravano specifiche espressioni di una proteina fluorescente nella microglia
neocorticale, hanno trovato che la microglia detta “dormiente” è, in realtà,
altamente attiva. Queste cellule emettono protrusioni mobili nell’ambiente
circostante e rispondono immediatamente al venir meno della barriera
emato-encefalica con attivazione
locale e conversione in un ruolo
di scudo difensivo.
BM&L-Luglio
2005