MEMORIA DICHIARATIVA:
IL CONSOLIDAMENTO STUDIATO CON LA RMF
In uno studio prospettico, il gruppo di Takashima ha
impiegato la risonanza magnetica funzionale (RMF) per monitorare nel corso di
tre mesi l’effetto del consolidamento di memorie sull’attività cerebrale (Declarative memory consolidation in humans: a prospective
functional magnetic resonance imaging study. Proc. Natl. Acad. Sci. USA
703, 756-761, 2006).
E’ risultata evidente la progressiva riduzione, nel tempo, dell’attività dell’ippocampo, parallelamente al progressivo incremento di attività nelle aree corrispondenti alla corteccia prefrontale ventro-mediale. Gli autori dello studio hanno anche registrato una correlazione positiva fra la durata del sonno ad onde lente e le prestazioni di memoria basate sul riconoscimento.
Questi risultati supportano un modello in cui il consolidamento di memorie legate alla coscienza dichiarativa è facilitato dal sonno ad onde lente e si accompagna al progressivo passaggio della priorità nei processi di rievocazione dall’ippocampo alla neocorteccia.