UNA FUNZIONE DI MEMORIA TRASMESSA DI MADRE IN FIGLIO

 

 

L’esposizione ad un ambiente ricco di stimoli accresce la neurogenesi, le arborizzazioni dendritiche e le sinapsi, determinando effetti positivi sull’apprendimento e la memoria. Questa azione benefica sulle prestazioni cognitive è ben evidente negli animali di laboratorio ed è ordinariamente sfruttata nella ricerca, ma non è mai stato provato che possa essere trasmessa alla prole. Ebbene, un lavoro di recente pubblicazione condotto da Arai e colleghi della Sackler School of Biomedical Sciences and Department of Biochemistry of Tufts University School of Medicine (Boston, Massachusetts, USA), ha rilevato che gli effetti di un ambiente stimolante sul cervello delle madri possono essere trasmessi alla prole, come in una lamarkiana eredità di un carattere acquisito (Arai J. A., et al. Transgenerational rescue of a genetic defect in long-term potentiation and memory formation by juvenile enrichment. Journal of Neuroscience 29 (5), 1496-1502, 2009).

Topi di 15 giorni di vita sono stati esposti per due settimane ad un ambiente caratterizzato dalla frequente presenza di nuovi oggetti e da un grado elevato di interazione sociale e di esercizio motorio volontario (enriched environment o EE).

La sperimentazione ha evidenziato che il potenziamento di lungo termine (LTP) delle sinapsi cruciali per le prestazioni di memoria ed apprendimento, sviluppatosi nelle madri a seguito dell’esperienza giovanile di esposizione ad un ambiente ricco, si rinveniva nella generazione successiva che non aveva mai direttamente esperito quelle condizioni stimolanti.

In entrambe le generazioni l’accresciuto LTP era dovuto all’apparire di una nuova segnalazione a cascata cAMP/p38 MAP chinasi-dipendente.

I ricercatori hanno messo alla prova il valore di questo potenziamento cognitivo sui topi ras-Gfr-knockout, che presentano un caratteristico difetto di LTP e di condizionamento alla paura contestuale. A tale scopo hanno trattato i genitori portatori del difetto genetico con l’esposizione ad un ambiente arricchito. Sorprendentemente, nella prole dei topi ras-Gfr-knockout i difetti di LTP e apprendimento condizionato risultavano compensati o “mascherati” dalle variazioni in positivo indotte nelle madri.

La trasmissione transgenerazionale dell’effetto delle condizioni di vita sui processi alla base dell’apprendimento, avviene dalla madre alla prole durante l’embriogenesi.

L’importanza dei risultati ottenuti dai ricercatori di Boston è oggettivamente evidente, ma la portata concettuale dell’esito di questo lavoro trascende il mero valore contingente, costituendo un contributo per un filone di ricerca che esplora in modo nuovo i rapporti fra eredità, ambiente e cognizione.

Da decenni in biologia si conosce l’esistenza di fenomeni di trasmissione genetica che possono essere spiegati solo in termini lamarkiani, tuttavia solo la recente dimostrazione sperimentale di eredità transgenerazionali non-mendeliane, rende più plausibile un fenomeno come quello descritto e provato in questo studio.

 

L’autore della nota invita a scorrere l’elenco delle “Note e Notizie” per la recensione di lavori di argomento connesso.

 

Lorenzo L. Borgia

BM&L-Marzo 2009

www.brainmindlife.org

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]