MEMORIA EMOZIONALE RIDOTTA DA BETABLOCCANTI

 

 

E’ nota l’importanza dell’amigdala per la memoria dei contenuti emotivi delle esperienze; infatti, l’attivazione dei suoi circuiti nell’apprendimento condizionato della paura e nell’elaborazione di altre emozioni, è oggetto di studio da decenni. In particolare, i sistemi a trasmissione nor-adrenergica sembrano svolgere un ruolo di fondamentale importanza per la formazione delle memorie emotive nei mammiferi in genere e nell’uomo in particolare, mentre il loro ruolo nella rievocazione è incerto ed ancora da definire. Kroes e colleghi del Wellcome Trust Centre for Neuroimaging, per accertare l’importanza della trasmissione fondata sulla noradrenalina nel ritorno alla coscienza di emozioni negative associate in memoria a stimoli coscienti, hanno indagato gli effetti dell’antagonista β-recettoriale propranololo sul richiamo di stimoli verbali dal contenuto emozionale spiacevole (Kroes M. C., et al., β-adrenergic blockade during memory retrieval in humans evokes a sustained reduction of declarative emotional memory enhancement. Journal of Neuroscience 30, 3959-3963, 2010).

Il rinforzo della memoria per eventi in grado di evocare risposte emotive dipende dall’attivazione dell’amigdala e dalla modulazione noradrenergica durante l’apprendimento, mentre un ruolo della catecolamina durante la rievocazione non è da tutti ammesso e, certamente, nel recente passato non ha avuto dimostrazioni sperimentali specifiche e convincenti. Paragonati ai numerosi studi che hanno esaminato gli effetti dell’emozione sulla codifica e sul consolidamento, quelli che hanno indagato l’influenza dell’emozione sui processi di rievocazione sono relativamente pochi. I dati di cui si dispone dimostrano che le attività neurali alla base delle emozioni possono modulare i processi di recupero e confermano l’importanza dell’amigdala, senza tuttavia fornire elementi di dettaglio sui meccanismi e su tutti i sistemi neuronici implicati[1].

I ricercatori del Centro londinese hanno deciso di impiegare l’antagonista β-adrenergico propranololo (agente sui recettori β1 e β2) durante il recupero di elementi mnemonici dai contenuti emotivi per verificare l’effetto della perdita dell’azione recettoriale sul rinforzo della specifica memoria dichiarativa. La sperimentazione ha evidenziato che il propranololo era in grado di ridurre le prestazioni di rievocazione delle memorie emotive anche 24 ore dopo la somministrazione. In altri termini, ripetendo il giorno dopo il test di memoria dichiarativa per gli stimoli verbali dal contenuto emotivo spiacevole in assenza del β-bloccante, persisteva ancora l’effetto.

Questo risultato consente di ipotizzare l’impiego dei beta-bloccanti[2] nella terapia di tutti quei disturbi psichiatrici d’ansia - come il Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) nelle sue forme acuta e cronica – che sono caratterizzati dalla frequente rievocazione di memorie connesse a un trauma, ad un evento fobico e ad altre forme di dolore psichico che, oltre ad essere di per sé causa di intensa sofferenza soggettiva, innescano circoli viziosi in grado di aggravare lo stato complessivo del disturbo peggiorandone la prognosi.

Una tale indicazione non è tuttavia scevra da potenziali rischi, per la difficoltà di valutare le conseguenze del blocco dei β-recettori in tutti gli altri sistemi neuronici in cui sono presenti; inoltre il propranololo, β-bloccante non cardioselettivo perché agisce su entrambi i tipi recettoriali β1 e β2, presenta numerosi effetti collaterali e controindicazioni che ne limiterebbero notevolmente la prescrizione.

 

Roberto Colonna

BM&L-Maggio 2010

www.brainmindlife.org

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

 

 

 

 

 

 



[1] Buchanan T. W. Retrieval of emotional memories. Psychological Bulletin 133, 761-779, 2007.

[2] Già proposto da tempo e più volte (fra le “Note e Notizie” vi sono recensioni di altri studi che dimostrano l’efficacia nei roditori), trova una conferma di efficacia in questo lavoro sul quale grava il sospetto dell’interesse delle case farmaceutiche ad incrementare le vendite.