I MACROFAGI SONO
POSITIVI O NEGATIVI PER LA RIGENERAZIONE?
Quando si produce un danno cerebrale, le cellule infiammatorie infiltrano il sito della lesione intervenendo in vari modi, che presentano sia aspetti positivi che negativi. In particolare, non vi è accordo sul ruolo che queste cellule abbiano nella rigenerazione dell’assone, e i risultati contrastanti ottenuti da alcuni gruppi di ricerca hanno prodotto opinioni divergenti, alimentando aspre polemiche. Due lavori recentemente pubblicati sul Journal of Neuroscience sembrano candidati ad alimentare ulteriormente il contrasto, specificamente sul ruolo dei macrofagi.
Il primo dei due studi, condotto nel Laboratorio di
Steve Lacroix del Department of Anatomy and Physiology della Laval University
in Quebec (Canada), suggerisce che la classe di cellule mieloidi CD11b+, che
include macrofagi e granulociti, è richiesta per la rigenerazione assonica nel
sistema nervoso periferico. In particolare, sembra che le cellule CD11b+
contribuiscano alla creazione di un ambiente permissivo per la ricrescita dell’assone
danneggiato (Barrette B., et al. Requirement of myeloid
cells for axon regeneration. Journal of Neuroscience
28, 9363-9376, 2008).
Il secondo studio, realizzato al Department of Neurosciences della Case
Western Riserve University di Cleveland nell’Ohio, presenta il rovescio della
medaglia. Infatti, gli esperimenti condotti nel laboratorio di Jerry Silver suggeriscono che il
contatto fisico fra macrofagi ed assoni danneggiati esercita un effetto
negativo sulla rigenerazione assonica nel sistema nervoso centrale. In danni
sperimentali indotti al midollo spinale di ratto, i ricercatori hanno osservato
che la retrazione degli assoni era associata a macrofagi esprimenti ED-1, e che
l’eliminazione di queste cellule riduceva notevolmente il numero degli assoni
che si retraevano dopo il danno. Risultati simili sono stati ottenuti in
vitro su cicatrici gliali (Horn K. P., et
al. Another
barrier to regeneration in the CNS: activated macrophages induce extensive
retraction of dystrophic axons through direct physical interactions. Journal of Neuroscience 28, 9330-9341, 2008).
Si spera che il proseguire degli studi e il progredire delle conoscenze chiarisca quali siano le condizioni che determinano gli effetti positivi o negativi esercitati dai macrofagi sulla rigenerazione assonica. E’ probabile che abbiano un ruolo in tal senso, oltre allo stato di crescita del neurite, il modo dell’attivazione dei macrofagi e l’azione dei diversi sottotipi nel sito del danno. Sarà importante definire bene questi aspetti e dare risposta a numerosi altri interrogativi per il tanto auspicato sviluppo di strategie terapeutiche basate sulle cellule immunitarie.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]