ORIGINI DEL LINGUAGGIO
VERBALE: UNA FALSA PISTA
Chi ha dimestichezza con i saggi di
paleoantropologia non si sorprende nel leggere che la comparsa nel corso
dell’evoluzione di funzioni importanti come il linguaggio verbale, la stazione
eretta o il pensiero astratto, siano attribuiti ad una singola causa
originante. Si tratta di congetture che troppo sbrigativamente ed
impropriamente la stampa divulgativa ma, ahimè, talvolta anche la pubblicistica
specializzata, etichetta come “teorie”.
La congettura proposta da Dean Falk -physical
anthropologist della Florida State University- su Behavioural and Brain
Sciences, appartiene a questo novero.
Falk studia le caratteristiche
universali di quella modalità prosodica e sintattica di comunicazione verbale
che le madri adoperano nel rivolgersi ai figli neonati ed infanti (da infans
= colui che non parla), che nel gergo degli studiosi di sviluppo e psicologia
della comunicazione verbale prende il nome di “motherese”, a
volte italianizzato con il brutto neologismo “madrese”. Secondo Falk,
l’antenato di questo modo di parlare nelle nostre progenitrici ancestrali
avrebbe determinato la comparsa delle parole.
Kate Wong, discutendo il lavoro di Falk su Scientific
American (Kate Wong, Baby Talk
Beginnings. Scientific
American 291, 1, 12, 2004), ne
prende le distanze con un certo humor
concludendo così il suo articolo: “E’ certo che non abbiamo sentito l’ultima
parola sulle prime parole”.
E’ superfluo notare che sicuramente questa modalità di comunicazione ha
avuto un ruolo nel complesso di manifestazioni relazionali fra esseri che
sviluppavano un cervello sempre più evoluto. Ma, ci si chiede: come si può
ignorare che le specie animali in cui si osserva l’emissione di suoni vocali
nell’interazione con i piccoli -come accade in alcuni primati- sono proprio
quelle in cui esiste una più sviluppata comunicazione fra adulti basata su
vocalizzi? Si rimane sconcertati per una simile negligenza, al di là dell’ovvio
ridicolo che assumono tutte le ipotesi riportabili alla soluzione del dilemma:
è nato prima l’uovo o la gallina?
BM&L-Novembre 2004