IPPOCAMPO UMANO E SEQUENZE TEMPORALI

 

 

Lo studio della memoria negli animali costituisce una traccia fondamentale ed irrinunciabile per la comprensione dei molteplici aspetti della memoria umana (Aggiornamenti - La Memoria e il Sonno)[1], tuttavia ci appare enormemente distante dalla nostra realtà qualora lo si accosti all’esperienza della memoria dichiarativa nelle sue forme semantica ed episodica, così profondamente radicate nella cultura umana, nell’uso di facoltà cognitive di alto grado di astrazione e in una gamma di toni affettivo-emotivi che non hanno corrispondenza nelle attività cerebrali di un ratto o di un topo. Per tale ragione non ci sorprende il riscontro di risultati discordi fra l’uomo e i roditori e, probabilmente, proprio una tendenza inconscia legata a questa consapevolezza ha reso facile e immediata l’accettazione di quanto emerso da studi condotti mediante risonanza magnetica funzionale (fMRI, da functional Magnetic Resonance Imaging) che dimostravano nell’uomo l’assenza di una rappresentazione nell’ippocampo dell’ordine temporale dei ricordi, valutato sulla base della discriminazione di coppie di elementi precedentemente memorizzati.

Un nuovo studio di Lehn e collaboratori del Department of Circulation and Medical Imaging, Kavli Institute for Systems Neuroscience, Norwegian University of Science and Technology, confutando quanto emerso in precedenza, conferma nell’uomo l’esistenza di una rappresentazione dell’ordine temporale dell’esperienza nell’ippocampo (Lehn H., et al. A specific role of the human hippocampus in recall of temporal sequences. Journal of Neuroscience 29, 3475-3484, 2009).

I ricercatori hanno ritenuto che uno studio condotto mediante immagini collegate ad un senso fosse più prossimo all’esperienza che ordinariamente facciamo della successione dei ricordi della vita quotidiana e, dunque, più probante per confermare o smentire i risultati ottenuti con le coppie di stimoli stereotipati.

Lehn e colleghi hanno fatto assistere i soggetti volontari dell’esperimento a un film dai contenuti narrativi e dopo, studiando il loro cervello mediante fMRI, hanno chiesto loro di porre nel corretto ordine temporale delle scene tratte dal film cui avevano assistito. Durante il processo di richiamo mentale dei ricordi, si rilevava l’attivazione dell’area corrispondente alla formazione ippocampale nell’ambito del lobo temporale mediale. Il grado di attivazione dell’ippocampo di destra corrispondeva all’accuratezza della rievocazione.

I risultati di questo studio suggeriscono che il richiamo di memorie episodiche nel corretto ordine temporale richieda l’intervento dell’ippocampo che, probabilmente, è sede di una funzione che consente di rispecchiare la sequenza temporale in cui si sono formati i ricordi. E’ da notare che questo lavoro propone la prima prova sperimentale che la sequenza corretta di un ricordo nell’uomo dipende dall’ippocampo.

 

Lorenzo L. Borgia

BM&L-Maggio 2009

www.brainmindlife.org

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

 

 



[1] Si veda la classificazione e la descrizione dei tipi di memoria nella scheda introduttiva.