EVIDENZE PER GRID CELLS UMANE

 

 

Le grid cells, scoperte nella corteccia entorinale dei roditori, formano una griglia nella quale è fedelmente rappresentato lo spazio circostante l’animale e, insieme con le place cells e le border cells, costituiscono un apparato che garantisce efficienti automatismi di orientamento nella perlustrazione ed assicura la selezione di schemi posturali e motori adeguati alla circostanza[1]. Si presume che una simile organizzazione funzionale, sia pure con differenze di adattamento specie-specifiche, sia presente in tutti i mammiferi; tuttavia, fino ad oggi non sono state fornite prove dell’esistenza di grid cells nella nostra specie.

Doeller e i suoi due collaboratori dell’UCL Institute of Cognitive Neuroscience, London, hanno indagato questa possibilità studiando, mediante risonanza magnetica funzionale (fMRI), il cervello di soggetti volontari sottoposti a prove di esplorazione di un ambiente in realtà virtuale (Doeller C. F., Barry C., Burgess N. Evidence for grid cells in a human memory network. Nature 463, 657-661, 2010).

Lo studio ha fornito la prima evidenza diretta dell’esistenza nel nostro cervello di un sistema di memoria e di elaborazione delle informazioni spaziali simile a quello costituito dalle grid cells nei roditori.

Infatti, nella rete di regioni risultate attive, ossia la subiculare/entorinale, le parietali mediali e posteriori, le temporali laterali e le prefrontali mediali, il segnale più forte è stato registrato nell’area corrispondente alla corteccia entorinale, indicando un’analogia di localizzazione. La coerenza direzionale del segnale è risultata correlata con la performance di memoria spaziale, fornendo un quadro funzionale che suggerisce un’organizzazione in grado di riprodurre fedelmente i rapporti spaziali esterni in una mappa interna che guida l’orientamento direzionale come nei ratti e nei topi. Come era già stato ipotizzato per i roditori, questa organizzazione funzionale nell’uomo potrebbe costituire la base della cognizione spaziale e della memoria autobiografica.

 

L’autore della nota suggerisce la lettura delle seguenti recensioni di lavori originali:

- Note e Notizie 21-11-09 Grid e place cells in un ambiente compartimentato;

- Note e Notizie 14-02-09 La scoperta delle border cells;

- Note e Notizie 05-04-08 Microanatomia dell’apprendimento;

(fa riferimento a studi del gruppo di Moser e tratta dei rapporti fra place cells e apprendimento);

- Note e Notizie 06-10-07 Griglia esagonale e ippocampo

(la nota ripercorre le tappe della scoperta della mappa cognitiva dello spazio e illustra i ruoli delle grid cells della corteccia entorinale anche in rapporto alle place cells dell’ippocampo; le grid cells, che contribuiscono a fornire un costante aggiornamento della posizione di un individuo rispetto allo spazio che lo circonda, secondo un’interpretazione di vari risultati sperimentali sembra possano essere anche alla base della memoria episodica);

- Note e Notizie 10-03-07 Scoperta nuova funzione delle place cells dell’ippocampo

(recensisce l’individuazione di un nuovo ruolo funzionale delle place cells).

Altre recensioni di argomento connesso si trovano sempre nella sezione “Note e Notizie”.

 

Roberto Colonna

BM&L-Marzo 2010

www.brainmindlife.org

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

 



[1] Si comprendono i limiti del paragone divulgativo con il navigatore satellitare: l’insieme di questi sottosistemi specializzati è direttamente integrato nel complesso delle funzioni senso-motorie e cognitivo-strumentali dell’animale.