GIUSEPPE PERRELLA ILLUSTRA LA TEORIA DI GERALD EDELMAN

 

 

(QUATTORDICESIMA PARTE)

 

 

Prima di rispondere a questa domanda o, meglio, riferire la risposta fornita dallo stesso autore della TSGN, dobbiamo ricordare che questi postula il fondamento della coscienza primaria o animale nel rapporto che si stabilisce fra il sistema di memoria valore-categoria e le nuove categorizzazioni percettive che avvengono istante per istante[1]. E dobbiamo anche osservare che, tanto nelle esposizioni orali quanto in quelle scritte, la sua risposta all’interrogativo sull’evento sufficiente, in termini evolutivi, per l’apparire della coscienza nella filogenesi, finisce per articolarsi nell’indicazione della comparsa di una molteplicità di elementi[2]. Ecco le parole di Edelman:

“La tesi che propongo è che, nel punto della storia evolutiva corrispondente alla transizione tra rettili e uccelli[3] e tra rettili e mammiferi, nel sistema talamocorticale comparvero nuovi schemi di connessione reciproca. Tra le aree corticali, che effettuano la categorizzazione percettiva, e le aree più frontali, responsabili della memoria valore-categoria basata su rapide variazioni della forza sinaptica, si svilupparono schemi di connessione caratterizzati da un imponente rientro. Il rientro corticale venne mediato dall’emergere di molti grandi sistemi di connessioni corticocorticali colleganti aree distribuite della corteccia. Allo stesso tempo, crebbero le connessioni rientranti con il talamo, insieme al numero dei nuclei talamici. Le connessioni rientranti fra il talamo (nuclei talamici specifici e nuclei intralaminari) e la corteccia si arricchirono, mentre il nucleo reticolare del talamo sviluppò circuiti inibitori più forti mediante i quali si collegò ai nuclei specifici. Questo consentì all’attività del nucleo reticolare di selezionare e controllare il passaggio di varie combinazioni dell’attività di nuclei talamici specifici corrispondenti a diverse modalità sensoriali. I nuclei intralaminari, che inviano connessioni diffuse alla maggior parte delle aree della corteccia, contribuirono a sincronizzare le nuove risposte talamocorticali e a regolare i livelli complessivi di attività in questi sistemi rientranti multipli”[4].

Sarebbe questa l’origine evolutiva della base neurale della coscienza primaria. Proviamo ora, con l’aiuto di figure schematiche[5], a collocare questo funzionamento nel quadro complessivo della fisiologia cerebrale secondo la TSGN. Tutti i segnali critici elaborati dal cervello possono essere ripartiti in due categorie: quelli appartenenti al (provenienti dall’organismo) e quelli appartenenti al Non-Sé (provenienti dal mondo esterno).

I segnali appartenenti al Sé originano dai sistemi viscerosensitivi, visceroeffettori e propriocettivi, organizzati in sistemi omeostatici ed afferenti ai vari centri autonomi, al tronco encefalico e all’ipotalamo, dove avvengono speciali integrazioni che esprimono i valori biologici (valori per la sopravvivenza ed edonici) ed effettuano una registrazione neurale degli stati interni momento per momento. Questa elaborazione è trasmessa ad un ambito di processo che effettua correlazioni nel setto, nell’amigdala, nell’ippocampo, ecc.

I segnali appartenenti al Non-Sé provengono dal mondo esterno e sono elaborati dalla corteccia primaria e secondaria in ciascuna modalità, con la realizzazione della categorizzazione percettiva istante per istante. Anche questa elaborazione è trasmessa al livello funzionale delle correlazioni che avvengono nel setto, nell’amigdala, nell’ippocampo e in altre formazioni collegate. Da qui si passa ai processi che realizzano la categorizzazione concettuale con la formazione di speciali memorie di associazione valore-categoria nella neocorteccia. Ora, se seguiamo le fasi di elaborazione secondo la rappresentazione schematica che indica un primo livello nella registrazione degli stati interni e nella categorizzazione percettiva, un secondo livello nella confluenza nei processi di correlazione e un terzo livello nella formazione delle memorie valore-categoria, possiamo collocare il costituirsi della coscienza primaria in un grande anello rientrante fra il primo e il terzo livello, in una funzione che collega la percezione in corso alle sintesi corticali di alto livello che attribuiscono senso all’esperienza integrando il valore biologico nei processi che rendono individuabili, distinguibili e riconoscibili gli elementi dell’esperienza[6].

 

[continua]

 

Il testo, ripartito in parti pubblicate settimanalmente, è una sintesi della trascrizione della registrazione della relazione del professor Perrella, che è autore anche delle note, salvo dove è diversamente specificato. Il professor Rossi ha provveduto ai tagli necessari a rendere il testo più snello ed adatto alla lettura da parte di studenti e studiosi non specialisti. 

 

Giovanni Rossi  

BM&L-Aprile 2010

www.brainmindlife.org

 

 

[Tipologia del testo: RELAZIONE ORALE TRASCRITTA]

 

 

 

 

 



[1] L’interazione fra memorie valore-categoria e categorizzazioni correnti determina la formazione di memorie di questi processi brevi che costituiscono il presente negli animali privi di linguaggio verbale e, diremmo noi, privi di un sistema di elaborazione simbolica in grado di rappresentare temporalmente la realtà come passato, presente e futuro. Il sistema di memoria valore-categoria rappresenta un patrimonio della specie e dell’individuo e, in questo senso, può presentare aspetti comuni fra animali appartenenti a specie diverse, per convergenza evolutiva, ed aspetti comuni a più individui in conseguenza di esperienze simili.  

[2] In altri termini, Edelman stesso si pone la domanda al singolare e poi indica una pluralità di nuove connessioni e nuovi ruoli funzionali che, evidentemente, considera come un insieme unitario in termini evoluzionistici. Tale precisazione ci è parsa opportuna per ragioni di chiarezza espositiva, in quanto questo è un elemento di difficoltà nella comprensione della teoria che spesso ci è stato segnalato.

[3] Ricordiamo, di passaggio, che gli studi di genetica molecolare sull’origine degli uccelli hanno dimostrato che non sussistono validi motivi per classificarli separatamente dai rettili.

[4] Gerald M. Edelman, Più grande del cielo. Lo straordinario dono fenomenico della coscienza, op. cit., pp. 45-46.

 

[5] Nella relazione sono stati presentati vari schemi illustrativi che sono a disposizione dei soci che ne facciano richiesta.

[6] Questa descrizione del prodotto dell’interazione valore-categoria è dell’autore della relazione, non di Edelman, ma risulta esplicativa perché indica il reale oggetto della memoria ipotizzata da Edelman a questo livello e non semplicemente il processo associativo che la genera [Nota al testo del professor Rossi].