LA GIORNATA MONDIALE PER LA MALATTIA DI ALZHEIMER

 

 

Venerdì 21 settembre, in occasione della XIV Giornata Mondiale dell’Alzheimer, il gruppo di studio sulle malattie neurodegenerative della Società Nazionale di Neuroscienze “BRAIN, MIND & LIFE – ITALIA”, ha promosso presso la sede romana un incontro dei soci sul tema proposto quest’anno ai conferenzieri di tutto il mondo: “Diagnosi: il primo aiuto al malato”.

Istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la giornata è intesa non solo come momento di sintesi ed aggiornamento nella comunicazione scientifica e clinica dell’anno in corso, ma anche come importante occasione per informare e sensibilizzare il maggior numero di persone possibile, allo scopo di creare in tutti gli Stati nazionali aderenti all’iniziativa, una coscienza pubblica dei problemi causati dalla malattia alle persone colpite ed alle loro famiglie, così da favorire interventi legislativi, amministrativi ed operativi volti a ridurre le sofferenze ed il disagio.

Il numero degli affetti è in costante aumento in tutto il mondo e, purtroppo, tanto le stime quanto le proiezioni epidemiologiche presentate al Congresso Mondiale sulla Malattia di Alzheimer del 2000, sono da rivedere per difetto. Sette anni or sono si calcolava un totale di 12 milioni di persone colpite in tutto il mondo, mentre attualmente sembra si siano superati i 18 milioni e, pertanto, i 22 milioni di casi previsti per il 2025 potrebbero essere raggiunti fra pochi anni e, per quella data, si potrebbe andare altre i 36 milioni di casi che si prevedevano per il 2050.

Questo flagello, che colpisce con inesorabile progressione i sistemi neuronici fondamentali per i processi cognitivi, rimane la patologia neurodegenerativa con la maggiore prevalenza e, sebbene comprenda entità nosografiche diverse per eziologia, costituisce una categoria diagnostica relativamente omogenea per le caratteristiche del decorso. Ma i problemi connessi con la diagnostica, come ha spiegato il professor Rossi nella sua introduzione, sono ancora numerosi e difficilmente superabili. Gli interventi di Lorenzo L. Borgia, Ludovica R. Poggi, Lidia Santi e Roberto Colonna, hanno affrontato le maggiori questioni di carattere strettamente medico, dalla diagnostica genetica alla diagnosi differenziale precoce; Filippo Rucellai ha trattato le questioni culturali, antropologiche e geopolitiche che, insieme con i problemi economici, precludono la diagnosi in molti paesi in via di sviluppo.   

Si deve purtroppo rilevare che, per varie ragioni, in Italia non si dispone di un dato univoco sul numero totale delle persone attualmente affette, e le stime approssimative nei vari studi variano da 500.000 a 600.000 ed oltre. Tali cifre fanno ragionevolmente pensare ad un numero di familiari degli ammalati che vada dai 500.000 (1:1 della stima minima) ai 2.000.000 (oltre 3:1 della stima massima). Eppure, nonostante una così estesa presenza nella società, questa malattia continua ad essere, secondo l’Associazione italiana malattia di Alzheimer (AIMA), una “tragedia silenziosa”, un dramma dimenticato, quasi per una rimozione collettiva, alla quale consegue una scarsa comunicazione sociale che si fa complice di un carente impegno da parte delle istituzioni. Si pensi, in proposito, alla completa assenza del servizio di assistenza domiciliare nella maggior parte delle regioni italiane.

E’ stata, perciò, quanto mai opportuna la promozione di varie iniziative da parte della Federazione Alzheimer Italia: convegni dibattiti e conferenze ad Imola, Bologna, Genova, Piacenza, Pordenone, Rimini, Trieste ed Udine; sportelli informativi ed istallazioni a Roma, Milano, Torino, Genova, Vicenza, Como, Sanremo e Borgomanero; mostre, concerti e cori in varie città fra quelle già menzionate.

Si spera che le iniziative di questo giorno lascino una traccia in tutti coloro che possono dare un contributo, e li inducano ad agire al più presto per portare almeno sostegno e sollievo a coloro che non possono guarire.  

 

La presente nota ha il solo scopo di dare notizia dell’evento, per una documentazione su alcuni fra gli aspetti più rilevanti della malattia di Alzheimer, si veda la sezione AGGIORNAMENTI; per le recensioni dei lavori scientifici di maggior rilievo pervenuti all’attenzione dei nostri soci si scorra l’elenco delle “NOTE E NOTIZIE”; nella sezione IN CORSO sono pubblicati alcuni stralci di una monografia del 2003, che possono fungere da sintetica introduzione per coloro che si avvicinano per la prima volta all’argomento.

 

Monica Lanfredini

BM&L-Settembre 2007

www.brainmindlife.org